Si chiama “Vicenza città dell’architettura, pre-visioni” la mostra che viene inaugurata oggi al Lamec, al piano terra della Basilica Palladiana, al termine del workshop seguito da trenta giovani architetti selezionati con specifico bando su iniziativa dell’assessorato alla progettazione e innovazione del territorio.
Gli studenti, guidati da big dell’architettura internazionale (Luis Mansilla, Joao Nunes, Werner Tschool, Emilio Tuñόn, Cino Zucchi e il designer vicentino Flavio Albanese), con la supervisione di tutor e il confronto con economisti, sociologi, abitanti dei quartieri, operatori culturali e rappresentanti delle realtà economiche, hanno lavorato per alcuni mesi su tre temi fondamentali per lo sviluppo strategico di Vicenza: la “spina” ad ovest del centro storico: dalla stazione ferroviaria verso nord, lungo la direttrice per Thiene/Schio; il sistema degli spazi centrali e dei contenitori culturali nel centro storico; la zona industriale ovest, dove è previsto un profondo intervento di riqualificazione dell’intera area.
Quella che si è attivata è stata una vera e propria “fabbrica di idee”, il cui contributo innovativo costituirà uno degli ingredienti che l’amministrazione comunale intende considerare nella sua azione di definizione del disegno generale del Piano di Assetto del Territorio: un passaggio fondamentale per lo sviluppo e il futuro della città, per il quale il Comune ha ritenuto importante aprire il più possibile la discussione a idee, contributi, punti di vista diversi, sperimentando anche modalità innovative di confronto e di progettazione.
Lo sguardo sulla città offerto dagli studenti del workshop, provenienti da tutta Italia e anche dalla Spagna, non è stato solo quello progettuale: attraverso la contaminazione dei pensieri, dei linguaggi e delle sensibilità sono nate le pre-visioni raccontate nella mostra e nella pubblicazione che la accompagna.
“Il workshop - dichiara l’assessore alla progettazione e innovazione del territorio Francesca Lazzari - di cui sono particolarmente orgogliosa perché ha saputo unire energie e talenti di diversa provenienza e cultura, spinti solo da autentico spirito civico e dal desiderio di confrontarsi con i giovani architetti e con la città tutta, non si conclude con la mostra, peraltro aperta gratuitamente a tutti, ma prosegue attraverso incontri con la commissione consiliare territorio, con gli studenti delle scuole superiori, con il tavolo intersettoriale attivato dall’amministrazione sulla zona industriale, con tutti i soggetti (categorie, ordini professionali, organizzazioni sindacali, …) che in questi mesi la giunta comunale ha coinvolto in un percorso di analisi e proposte per il futuro della città”.