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CONVEGNO ARCHITETTURA

Un parco dedicato a Giuseppe Ungaretti
Evento collaterale della 12. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia
convegno  CASTELLO 6113 BORGOLOCO POMPEO MOLMENTI - VENEZIA, dal 29/08/2010 al 26/09/2010
Il 20 novembre 2007 si è costituita l’ “Associazione Amici di Castelnuovo” con sede in Villa Della Torre - Hohenlohe a Sagrado (Gorizia), associazione senza fini di lucro e a durata illimitata, con lo scopo di “valorizzare il patrimonio artistico, architettonico e culturale dell’originario insediamento in Castelnuovo, attraverso la promozione di iniziative culturali e sociali coerenti con il conseguimento di tali finalità turistico-culturali”. In particolare l’Associazione sta ora restaurando, in accordo con la proprietà di Mirella e Leo Terraneo, il giardino storico della Villa per destinarlo a parco letterario aperto al pubblico dedicato al poeta Giuseppe Ungaretti, che nelle trincee del Carso scrisse la sua prima raccolta di poesie “Il Porto Sepolto”.

Il Parco nasce da un’idea del direttore Gianfranco Trombetta ed ha ottenuto il gentile benestare dell’erede e della casa editrice Mondadori.
L’incarico del progetto architettonico è stato affidato all’ arch. Paolo Bornello.

2. Il senso del progetto: il rapporto tra luogo storico, poesia e nuova architettura nell’uso pubblico del parco di Villa Della Torre – Hohenlohe Il complesso architettonico di Villa Della Torre - Hohenlohe è un luogo speciale dove esistono e si intersecano profondamente tre grandi storie: il paesaggio e l’architettura carsica, l’eco della Grande Guerra e la poesia di Giuseppe Ungaretti.

Il progetto vuole rendere evidente questa potente relazione attraverso la costruzione di un percorso puntuale, discreto ed essenziale, che si snoda lungo il giardino della villa e tra gli ulivi fino alle rovine del presidio militare, scandito nelle sue soste dalle poesie di Ungaretti, quasi come in una laica via crucis, in cui la sacralità del luogo è concretizzata dalla sofferta vitalità della parola di Ungaretti. In altre parole la volontà del progetto è quella di portare nuova vita negli ambiti storici della villa e del suo giardino, individuando dei nuovi spazi che, come piccole architetture pubbliche, permettono l’incontro e la conoscenza della poesia di Giuseppe Ungaretti, nel tentativo di suscitare nei visitatori “ciò che di segreto rimane in noi indecifrabile”,come il poeta stesso dice.

Infatti il visitatore che entrasse nel parco vi troverebbe una serie di luoghi in cui sostare, sedersi, riflettere, riposare in diretta comunione con la poesia di Ungaretti, scolpita sulla pietra o incisa nel vetro e nel ferro.

All’ingresso, lungo la scalinata che porta al tempietto, incontrerebbe quasi per caso il giovane fante Ungaretti (in bronzo a grandezza naturale opera dello scultore marchigiano Paolo Annibali). Quindi, ormai entrato nel prato antistante la villa, raggiungerebbe la Torre d’osservazione in legno e metallo arrugginito, dall’alto della quale da una parte ancora si domina la valle del fiume Isonzo e dall’altra si intravede Bosco Cappuccio, luoghi dove si svolsero le prime sanguinose battaglie della Prima Guerra Mondiale. Nell’abitacolo della Torre verrebbero posizionati, in direzione dei due luoghi, due lastre di vetro contrapposte con incisi in trasparenza i versi del poeta.

Tornando verso la villa, sotto l’ombra del faggio,sosterebbe davanti ad una sorta di piccolo Recinto Sacro, con alcune pietre grezze e una stele arrugginita recanti incise ancora delle poesie. Poi piano piano arriverebbe, costeggiando una piccola vasca d’acqua, al portico della villa. Qui l’acco glierebbe la sagoma bidimensionale del Re Vittorio Emanuele a colloquio con i suoi generali, ritratto ironico ricavato da una fotografia d’epoca,sempre accompagnato da una poesia.

Salirebbe quindi sulla grande terrazza per godere dell’immenso panorama costituito dalla valle dell’Isonzo e poi continuando il percorso attorno alla villa attraverserebbe il Sacrario, sorta di labirinto a pianta quadrata composto di tronchi d’albero con al centro una grande lastra in ferro arrugginito, recante ancora incisi i versi ungarettiani e un ritratto del poeta in età matura a firma dell’ incisore goriziano Franco Dugo.

3.Descrizione del luogo
Il complesso originariamente cinquecentesco di Villa Hohenlohe è composto dalla Villa con relativo parco recintato, dalla Barchessa e da un’area a ridosso del parco adibita a campo militare nella 1° guerra mondiale, ed è ubicato in località Castelnuovo a Sagrado presso Gorizia.

Il Parco si sviluppa per un terzo della sua estensione in quota con la villa, mentre i restanti due terzi sono frammentati in numerosi terrazzamenti a scendere che in parte ospitano un uliveto e in parte i resti di un campo militare della 1° guerra mondiale.

Il parco rientra senz’altro nella tradizione dei giardini all’italiana con una certa ricerca di prospettive che esaltano la Villa.

Il percorso principale attraversa tutto il parco in linea retta fino ad arrivare al portico d’ingresso della villa ed è caratterizzato da una importante scalinata in pietra con cancelli intermedi (che serve a superare il notevole dislivello dovuto ai terrazzamenti) in cima alla quale si trova il tempietto in pietra bianca d’Istria. e quindi uno specchio d’acqua con piccola fontana. Sul fianco sud della villa e a lato del percorso principale si trova un grande terrazzo con balaustra in metallo affacciantesi sull’uliveto sottostante e dominante la valle del fiume Isonzo.

4.Descrizione degli elementi del progetto

Come già descritto il progetto prevede la realizzazione all’interno del parco di alcuni percorsi a completamento di quelli esistenti allo scopo di individuare tre piccoli luoghi da realizzarsi con materiali naturali grezzi (ferro, pietra, legno ecc), luoghi dove il visitatore può leggere, incise su pietra o ferro, una scelta di poesie tratte dal libro ‘Il porto sepolto’ che Ungaretti scrisse in questi luoghi. Questi manufatti sono stati progettati come fossero elementi tipici del parco, e si integrano funzionalmente con gli edifici storici della Villa e della Barchessa che sono stati restaurati e recuperati a sede e archivio dell’Associazione e spazio di riunione e ristoro per i visitatori del Parco.

La Torre è costituita da una struttura portante in tronchi di legno grezzo alta 10 metri, che sorregge una struttura scatolare cubica in acciaio  corten arrugginito di 2,20 metri di lato. Tale elemento incassato nella struttura è accessibile mediante una scala sempre in metallo arrugginito. Due dei lati del cubo sono in vetro con incise le poesie di Ungaretti. La Torre si disloca a ridosso dell’ antico e alto muro di contenimento del giardino e a margine  del campo militare, in posizione dominante la valle.

Il Recinto Sacro è una sorta di piccola collina dove sono posizionati 10 blocchi in pietra carsica con lavorazione a crosta a racchiudere una  stele in acciaiocorten arrugginito alta 2 metri. Sia le pietre che la stele portano incise le poesie. Le pietre sono di varie dimensioni e due di esse diventano delle sedute. Il Recinto si posiziona nel giardino sotto l’ombra di un enorme faggio. Il Sacrario è una sorta di labirinto di pali in legno grezzo alti 6,10 metri, posizionati rispetto ad una griglia di 6x6 metri a maglia quadrata in  modo da obbligare il visitatore ad attraversarli senza indicazione di direzione per vedere l’oggetto racchiuso in esso: infatti due di questi pali forniscono il supporto ad una
lastra in acciaio corten arrugginito di 4x1,65 metri recante incise le poesie di Ungaretti. Il Sacrario si trova in una piccola radura all’interno del giardino.

5. Sede e periodo
La sede di presentazione e allestimento del progetto “Parco Ungaretti” è prevista nei locali di un’abitazione privata in Borgoloco Pompeo Molmenti – Castello 6113, vicino a Campo Santa Maria Formosa, Il vernissage dell’evento si terrà nei giorni 27 e 28 agosto.

L’evento si svolgerà a partire dal 29 agosto fino al 26 settembre è visitabile ogni giorno (martedì escluso) con orario 10 – 18

Il parco sarà inaugurato il 18 settembre a Castelnuovo di Sagrado (GO)

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