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ARCHITETTURA
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LE CATTEDRALI DEL VINO |
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Evento collaterale 12a Biennale di Archtettura di Venezia |
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HOTEL DANIELI A VENEZIA , dal 29/08/2010 al 21/11/2010
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Dal margine al centro, da Orsara (piccolo comune dei Monti Dauni) a Venezia città d’Arte più celebrata del mondo, da una piccola galleria di Architettura ad Apricena (con[fine] della Capitanata), alle preziose sale dell’Hotel Danieli nella stessa Venezia, per celebrare uno degli eventi collaterali che dal 29 agosto prossimo saranno inaugurati alla Biennale di Venezia. La cantina di Piano Paradiso di Peppe Zullo, progettata da Nicola Tramonte con la collaborazione del maestro d’Arte Leon Marino, è stata selezionata dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma, insieme all’INA/RCH - Istituto Nazionale di Architettura, in collaborazione con il Gambero Rosso, per partecipare alla Biennale di Venezia 12^. Mostra Internazionale di Architettura nella sezione Eventi Collaterali, con l’organizzazione di una Mostra Nazionale di Architettura contemporanea sul tema “LE CATTEDRALI DEL VINO”.
L’incontro tra la cultura del vino e quella dell’architettura, ha determinato la nascita di numerose cantine, in cui le due componenti hanno qualificato le aziende sotto l’aspetto funzionale oltre a diventare esse stesse strumento di comunicazione dei valori del vino, diventando in alcuni casi vere e proprie architetture simbolo. È da queste premesse che è nato l’interesse culturale che ha determinato la volontà di presentare i progetti più significativi, realizzati sul territorio Nazionale, in una mostra da portare nell’ambito della Biennale di Venezia. La mostra sarà inaugurata il 28 agosto p.v., in concomitanza con l’apertura della Biennale di Architettura e verrà aperta da una tavola rotonda sul tema Architettura e Vino, con la partecipazione di numerosi progettisti, sociologi, esponenti della cultura enogastronomica e dei produttori di vino. L’evento avrà visibilità attraverso i mezzi di comunicazione dei circuiti media/web ed attraverso i media Gambero rosso, inoltre tutti i progetti selezionati verranno raccolti in un catalogo a cura dell’Ordine degli Architetti e l’IN/ARCH.
E pensare come solo due mesi fa la galleria di Architettura con[fine] selezionava con altrettanto successo altri tre progetti, insieme con quello della Cantina di Nicola Tramonte, per una piccola mostra: il progetto di Fernando Baldassarre per la splendida casa alle ventiquattro scale ad Apricena e quello di Marco Volpe per la raffinata piazza della ex Biblioteca a Grottaglie, che venivano insigniti della menzione d’onore al MAA (Marble Architectural Awards) di Carrara ed ancora l’originale lavoro di Alessio Scarale per la realizzazione di un Parco Pubblico Urbano a San Severo che, proprio in questi giorni (il 26 di luglio la cerimonia ufficiale di premiazione), ha ricevuto un riconoscimento di grande qualità per le buone prassi del progettare.
Storie di un SUD sempre più a NORDsi potrebbe dire, ovvero, storie del riconoscimento di eccellenze diffuse in questo SUD sempre più privo di opportunità e di occasioni per dimostrare le qualità del proprio territorio. Poi con grande semplicità, spesso condita da stupore (solo momentaneo), ma con altrettanta caparbietà e convinzione, ci si accorge dell’importanza di dover creare quelle occasioni per poter mostrare il livello e l’alta professionalità di cui questo territorio gode. A giugno le opere di Baldassarre e Volpe venivano premiate a Carrara insieme con Richard Meier e Snohetta, in questi giorni Alessio Scarale ha ricevuto a Bari un ambìto riconoscimento per il suo lavoro, ad agosto l’opera di Nicola Tramonte sarà allestita nelle sale dell’Hotel Danieli per una Mostra alla Biennale di Venezia. Progetti che solo fino a qualche mese fa in pochi conoscevano, potranno ora essere apprezzati per la qualità delle loro realizzazioni, a partire da quelle occasioni di promozione che gli sono state offerte.
Peccato però che questo sia il SUD al quale continuiamo a dare sempre meno attenzione (se non per la trascurabile persistente caparbietà di pochi testardi), un SUD soffocato nelle pieghe di una quotidianità fatta di tutt’altro: fatta di disinteresse per il pubblico a vantaggio del privato; fatta di politica al singolare contro l’azione plurale; fatta di malaffare diffuso a scapito di un benessere collettivo. Intanto, con il trascorrere dei giorni, ci lasciamo dietro un vuoto sempre più grande, sempre più incolmabile, sempre più preda dell’ignoranza, della cattiveria, della disonestà … contro la cultura della bellezza. Ma se è vero che la qualità di un territorio si misura in ragione degli avvenimenti culturali che lo animano, allora sarà la bellezza a salvare questi luoghi, la bellezza delle trasformazioni urbane, quella della valorizzazione del paesaggio e quella della promozione dell’arte, in tutte le sue manifestazioni.
Bisognerebbe iniziare a prestare più ascolto ad avvenimenti come questi, bisognerebbe dare maggiore attenzione a quanti, con grande sacrificio, si prodigano in questa direzione. Spesso purtroppo tutto questo vive una condizione di marginalità (volendo darle un pò di lustro la si potrebbe denominare attività di nicchia), per poi accorgersi che è l’unica a creare le occasioni di un riscatto, un riscatto vero che, per fortuna, non necessità di ampi consensi, ne tantomeno di larghe intese, ma ha il coraggio di puntare in alto, mirando al cuore del problema, quello della formazione di una nuova coscienza civica. Bisognerebbe avere un po’ più di coraggio ed iniziare a pensare per davvero che la bellezza possa cambiare le sorti della società contemporanea. Sarebbe bello pensare che siano notizie come queste a riempire le prime pagine dei giornali, piuttosto che le nauseanti spartizioni delle cricche di ogni genere di potere o le onnipresenti sevizie e violenze di una cronaca sempre più nera. Una sana azione di disturbo contro l’assuefazione del male per iniziare progressivamente ad iniettare forti dosi di ottimismo per una società ancora capace di riconoscersi nella concretezza delle sue espressione più belle.
Come dice spesso Renzo Piano “…. l’architettura ha una dimensione avventurosa, si sposa bene con una scienza che si nutre di esplorazioni. In questo mestiere bisogna essere un pò utopisti, credere sempre che il nostro lavoro cambierà il mondo, anche se così non è”
Noi purtroppo, proprio per la dimensione quotidiana in cui viviamo, abbiamo l’obbligo di spingere oltre questa utopia provando, poco a poco, a darle gambe solide per poterla realizzare, ed è per questo che continuiamo a credere (con la cocciutaggine tipica del SUD) che la bellezza possa effettivamente cambiare il mondo, soprattutto se quella bellezza sarà il frutto del nostro lavoro quotidiano, fatto con correttezza e sensibilità nel rispetto della qualità dell’abitare le nostre città ed il nostro territorio. A giorni scade la presentazione dei materiali per il Premio di Architettura Contemporanea di Capitanata, organizzato dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Foggia e dalla Galleria di Architettura con[fine] di Apricena, questa prima raccolta di progetti può diventare l’inizio di un nuovo dialogo con la società civile, una apertura, per provare a ridurre le distanze tra la qualità del progetto e la committenza, tra l’utopia ed il coraggio; così come è accaduto a Nicola Tramonte che ha creduto fino in fondo alla sua utopia, accompagnata dal grande coraggio di Peppe Zullo per la realizzazione della splendida cantina che insieme hanno realizzato, consegnandoci un piccolo pezzo di una grande verità: la bellezza della cantina di Piano Paradiso ha effettivamente cambiato la vita di Orsara.
Grazie,
Domenico Potenza
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Contatti |
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galleria con[fine]
via marconi 42, 71011 apricena (fg)
tel. 0882.642865
fax 0882.305431
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www.cattedralidelvino.it |
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