Sono in numero sempre crescente le strutture pubbliche che si orientano verso le energie rinnovabili, ispirandosi a criteri di risparmio energetico e difesa ambientale. Grazie al progetto “Leuchtturm”, promosso dalla DENA (Agenzia tedesca per l’energia) in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Germanica e cofinanziato dal Ministero federale tedesco dell’Economia e delle Tecnologie nell’ambito del programma “Tetto solare” per l’apertura dei mercati esteri, anche l’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano si è dotato di un impianto fototermico. Il programma “Tetto solare” fa parte dell’iniziativa sulle energie rinnovabili del Ministero tedesco dell’Economia, tramite la quale viene promosso l’ingresso sul mercato italiano dell’azienda Solarhybrid AG. L’inaugurazione dell’impianto avrà luogo il 19 aprile alla presenza del Console Generale di Germania a Milano, Jürgen Bubendey, e di numerosi esponenti della politica e dell’economia.
“Questa iniziativa pilota per l’utilizzo di energia ecologica – ha dichiarato il Direttore Generale del San Carlo, Dott. Antonio G. Mobilia – si cala perfettamente nella mission dell’Ospedale, che consiste nel prendersi cura a 360 gradi della salute dei cittadini, iniziando dalla prevenzione. Partecipando a questo progetto, l’Ospedale si trova da un lato a produrre energia elettrica e termica utilizzando una fonte ecologica e liberamente disponibile come il sole, dall’altro si pone nella condizione di sensibilizzare i cittadini sul grande tema dell’ecocompatibilità”.
Brevettati dall’azienda tedesca Solarhybrid AG, i tre multicollettori fototermici di cui si compone l’impianto hanno infatti la particolarità di essere ibridi, ossia di trasformare parallelamente l’energia solare in energia elettrica e termica, e occupano una superficie totale lorda di 37 m2. I tre collettori, alla cui manutenzione provvederà gratis per cinque anni la ditta installatrice, sono stati posizionati su altrettante terrazze del “Quadrato Poliambulatori” del prestigioso ospedale. Lì è concentrata tutta l’attività ambulatoriale, alla quale ricorrono oltre 24 mila pazienti all’anno, nonché un importante centro trasfusionale, che è in grado di esaurire le richieste sia di plasma che di emoderivati da parte di numerose strutture sanitarie di Milano, e il Centro di Ascolto Donne Immigrate. All’impianto sono stati allacciati 120 lavandini, in un edificio il cui consumo di acqua calda corrisponde a circa 1.800 litri di acqua al giorno. Sarà dunque ridotto l’utilizzo di gas naturale e verrà anche prodotta energia elettrica ecologica per l’immissione nella rete elettrica. Una buona metà del fabbisogno energetico annuale per il riscaldamento dell’acqua potabile dell’edificio potrà essere coperto dall’impianto. In estate la percentuale arriverà addirittura a circa l’80%.
Un display collocato all’ingresso dell’ospedale rileverà in modo costante il rendimento energetico dell’impianto, l’energia accumulata e la quantità di emissioni climalteranti evitate. A tutto vantaggio della salute dei cittadini. L’impianto fotovoltaico del San Carlo potrà produrre 2526 kWh di energia elettrica e 13876 kWh di energia termica all’anno, riducendo l’emissione in atmosfera di 5,5 tonnellate di CO2 annuali. Il noto ospedale milanese entrerà così tra le strutture simbolo dei progetti di Expo 2015.
Dati tecnici
L’impianto è costituito da 3 multicollettori fototermici PT-M1250-140 con esposizione a sud-ovest e inclinazione a 45°. È stato installato su 3 terrazze del Quadrato Poliambulatori. Su ogni terrazza è stato montato un multicollettore avente una superficie di 12,31 m2, per una superficie totale di 37 m2. Le tre terrazze del laboratorio sono raggiungibili esternamente attraverso una scala, offrendo così la possibilità di raggiungere l’impianto in modo sicuro attraverso il parcheggio del personale, senza disturbare l’attività dell’ospedale. I collettori sono collegati ad un inverter INV 500.
Potenza: 2,1 kWp
Produzione annua di energia elettrica: 2526 kWh
Produzione annua di energia termica: 13876 kWh
Benefici ambientali
5,5 tonnellate all’anno in meno di emissioni CO2