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CONVEGNO ARCHITETTURA

HIGH GREEN TECH SYMPOSIUM 2010
A SUSTAINABLE BEAUTY
convegno  TRIENNALE DI MILANO, venerdì 19 marzo 2010
PORTARE LA SOSTENIBILITÀ VERSO LA BELLEZZA è il tema dell’edizione 2010 di High Green Tech Symposium, il convegno internazionale annuale che fa il punto sull’avanguardia dell’architettura ecologica europea che si svolgerà il 19 marzo 2010 nel Salone d’Onore della Triennale di Milano. Il Symposyum, che ha il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è organizzato da Nemeton High Green Tech Magazine, Promoverde, Sistemi Editoriali Esselibri Simone in collaborazione con Unacoma Service e Legambiente nel contesto della mostra Green Life, organizzata da Legambiente, Ambiente Italia e La Triennale di Milano.
 
HIGH GREEN TECH - Relatori provenienti da tutta europa mostreranno le ultime realizzazioni dell’integrazione fra verde e architettura, una scelta progettuale che si è rivelata vincente per lo sviluppo del costruire sostenibile, dal singolo edificio alla programmazione territoriale. Architettura, design, paesaggio, florovivaismo insieme ad agricoltura, alimentazione e ambiente si scoprono uniti dall’elemento vegetale che assume valenze alte e fondanti, tornando ad avere un ruolo centrale nell’interazione con l’uomo e il suo sviluppo. Le high green technologies, dal verde verticale ai giardini pensili stanno cambiando il volto delle nostre città, ponendosi sempre più come soluzione concreta, durevole ed efficace per il futuro delle città.
 
SOSTENIBILE MA BELLO - Stiamo assistendo in questi anni, nella zona dell’architettura “sostenibile”, che inizia a coincidere finalmente con la prassi costruttiva corrente, ad una sottile presa di potere da parte dei tecnocrati. In un panorama in cui non esistono e non possono esistere regole precise, ci si aspetta che sia la tecnologia a salvarci. Dostoevskij e Sottsass erano di altra opinione quando affermavano: “La bellezza salverà il mondo”. È innegabile che tutta la cultura ecologica contemporanea risente di uno spirito di sacrificio e di autopunizione che la porta a privilegiare un’estetica della rinuncia e della povertà. Ora, a oltre trent’anni dalla sua nascita, l’architettura sostenibile può fare un passo in avanti e iniziare a porsi la questione della forma e quindi della bellezza. Tema scivoloso, difficile, impalpabile ma imprescindibile e necessario.
La tecnologia non è sufficiente, come sviluppare un’estetica ecologica? Può la tradizione italiana della bellezza contribuire allo sviluppo del progetto sostenibile? Si può cambiare l’immaginario punitivo dell’ecologia? Può la prassi ecologica coincidere con il piacere? Può essere “piacere” il nuovo termine guida dell’ecologia? Come sviluppare la bellezza nel progetto sostenibile?
 
TRA I RELATORI ci sono nomi di  rilievo internazionale del progetto, della scienza e del mondo del verde. Fra gli architetti, Lucien Kroll, grande outsider e maestro riconosciuto dell’architettura ecologica; Marcel Kalberer, autore di incredibili e uniche costruzioni vegetali; Massimo Iosa Ghini, rappresentante della nuova architettura italiana. Fra i ricercatori troviamo Enzo Tiezzi, unico italiano a far parte del gruppo dei 25 scienziati che negli anni ottanta ha messo a punto il concetto di sviluppo sostenibile, autore di “La bellezza e la scienza” e “Che cos'è lo sviluppo sostenibile?”; la biologa Giulia Caneva, Giuseppe Barbera autore, fra gli altri di “Tuttifrutti” e il catalano Alex Pujg uno dei più noti operatori del verde europei. Arturo Croci fa da coagulante per il mondo del florovivaismo che vede rappresentanti dalle maggiori organizzazioni della penisola. Nel complesso un’occasione unica in cui il mondo del progetto e quello del verde si incontrano e dialogano sul terreno comune della ricerca per una sostenibilità reale e bella.
 
“Noi vogliamo il mondo perché è bello, i suoi suoni, i suoi odori, la composizione delle sue strutture, la presenza sensibile del mondo come corpo. In breve, sotto la crisi ecologica giace la ben più profonda crisi dell’amore, il fatto che il nostro amore ha abbandonato il mondo; e che il mondo sia privo di amore risulta direttamente dalla repressione della bellezza, della sua bellezza e della nostra sensibilità alla bellezza. Perché l’amore torni al mondo è prima necessario che vi torni la bellezza, altrimenti ameremmo il mondo solo per dovere morale: pulirlo, conservarne la natura, sfruttarlo di meno.”
James Hillman, Politica della bellezza.
 
A SUSTAINABLE BEAUTY - HIGH GREEN TECH SYMPOSIUM 2010
Venerdì 19 marzo 2010 - Triennale di Milano, Salone d’Onore - ore 9,30 - 18,00. Ingresso libero previa iscrizione sul sito web 

Organizzazione Nemeton High Green Tech Magazine, Promoverde, Sistemi Editoriali Esselibri Simone

In collaborazione con Unacoma Service, Legambiente

Con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali

 
 
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