Sta riscuotendo successo a Ravenna il processo di progettazione urbanistica partecipata “La Darsena che vorrei”, percorso volto a raccogliere le idee, le proposte e le discussioni dei cittadini per la rivalutazione dell’area della Darsena, un’area di 186 ettari che si affaccia sul tratto terminale del porto -canale della città. Il Canale Candiano, un luogo affascinante ed insolito, è il più porto canale in Italia, con i suoi 11 km di lunghezza.
La lenta riconversione dall’industriale, con capannoni e industrie in stato di abbandono e di degrado, e produzioni ormai troppo a ridosso del tessuto urbano, creano non pochi disagi ai residenti.
Ma la riqualificazione, per la città, è da anni il sogno affascinante di ridare vita ad una delle aree più importanti dal punto di vista storico e urbanistico della città: tanti sono i progetti che dagli anni ’80 si sono susseguiti per una riqualificazione unitaria…
“La Darsena che vorrei” coinvolge i cittadini nel conoscere e pensare insieme ai tecnici, gli amministratori e i proprietari privati la zona come potrebbe essere in futuro. Si tratta di un interessantissimo esperimento di democrazia partecipativa, basato sul coinvolgimento di tutti gli stakeholders. L’obiettivo concreto è quello di scrivere un documento della partecipazione con proposte per il POC Darsena di città, che verrà poi consegnato all’Amministrazione Comunale come previsto dalla leggere regionale sulla partecipazione. Sarà il Consiglio Comunale, nel 2012, a discutere ed approvare la versione definitiva del POC (lo strumento urbanistico-painificatorio della zona), motivando ai cittadini tutte le proposte accolte e quelle rifiutate.
Il progetto di riqualificazione della Darsena di città, iniziato a settembre con la presentazione pubblica del progetto, le passeggiate di quartiere e i Focus Group, volge nel mese di Novembre alla fine della sua prima fase.
Erano circa 400 le persone presenti alla serata di presentazione del progetto, tra cui l’Amministrazione Comunale con il Sindaco Matteucci e gli assessori alla partecipazione Morigi e all’urbanistica Maraldi.
Una serie di Workshop sono stati organizzati per permettere a operatori economici, comunità locale, giornalisti, ingegneri e architetti di confrontarsi con i tecnici urbanistici del Comune e di approfondire i temi proposti dall’amministrazione e quelli emersi dai Focus Group.
Mentre i focus group (interviste di gruppo) hanno coinvolto 250 persone (residenti e non, italiani ed immigrati, giovani, adulti ed anziani; addetti ai lavori e non), i 7 workshop formativi hanno visto la partecipazione di circa 40 persone a serata, un buon risultato visto il fitto calendario. Questi incontri formativi sono molto importanti poiché permettono a chi non è un “addetto ai lavori” di acquisire informazioni tecniche e di poter quindi fare proposte realistiche.
E’ la prima volta che la città di Ravenna sperimenta un simile percorso e le reazioni, positive o negative, non mancano: tra proposte forse un po’ irrealistiche, o meglio irrealizzabili, e proposte concrete che mirano a risolvere i problemi del quartiere, si avvicina il momento decisivo per la costruzione e stesura del documento di partecipazione.
Il 19 e il 20 novembre, infatti, si terrà l’Open Space Technology, un metodo per coinvolgere gruppi di grandi dimensioni per prendere decisioni o scrivere documenti in maniera creativa, dinamica e democratica. Tutti i cittadini interessati sono invitati a partecipare come protagonisti a questo evento per portare le proprie idee e proposte: queste verranno poi incluse nel documento propositivo che verrà consegnato all’amministrazione comunale.
Terminerà così la prima fase di questo percorso innovativo, che probabilmente durerà anni, ma cui i cittadini stanno contribuendo attivamente tramite un processo di crescita collettiva e di democrazia partecipativa. Si sta sperimentando un nuovo rapporto di collaborazione e di confronto tra amministratori, tecnici e cittadini, che potrebbe essere un futuro auspicabile per tutta la pubblica amministrazione.
A condurre, in qualità di progettisti e di facilitatori, il percorso e gli incontri, sono gli operatori di
CittA@ttiva (il centro di mediazione sociale del Comune di Ravenna, creato e gestito dalla Cooperativa Sociale Villaggio Globale –
www.villaggioglobale.ra.it) Andrea Caccìa e Stefania Pelloni, Barbara Domenichini e i servizi Progettazione Urbanistica, Mobilità ed Agenda 21 del Comune di Ravenna.
Tutto il materiale prodotto durante il percorso di progettazione urbanistica partecipata (domande, risposte, resoconti degli incontri, rassegna stampa e calendario eventi) è disponibile sul sito
www.ladarsenachevorrei.comune.ra.it.
Tra i temi emersi e dei quali si è discusso sia nei focus group che nei workshop: la valorizzazione del porto-canale di Ravenna e dei diversi edifici di archeologia industriale per uso pubblico (artistico, culturale…); la necessità di garantire aree verdi che non siano ritagli tra un edificio e l’altro, bensì grandi parchi. E ancora l’uso pedonale e ciclabile delle banchine del canale, gli oneri di urbanizzazione, le capacità edificatorie…