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ARCHITETTURA
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La città perduta |
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Un dibattito sulla periferia |
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CASA DELL’ARCHITETTURA – PIAZZA MANFREDO FANTI, 47 ROMA, martedì 20 novembre 2012
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Patrocini: Consiglio Regionale del Lazio-Roma Capitale Municipio XII Eur
Partner istituzionali: Ordine Architetti PPC di Roma e provincia-Sapienza Università di Roma
Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale
LA CITTA’ PERDUTAUn dibattito sulla periferia
a cura di Massimo Muciaccia, architetto
CASA DELL’ARCHITETTURA – piazza Manfredo Fanti, 47 Roma
martedì 20 novembre 2012 – h. 17.00
Presiede
Pietro Barucci, architetto
Saluto diAmedeo Schiattarella, presidente Ordine degli Architetti PPC di Roma e provincia
Interventi
Paolo Berdini, urbanista
Arnaldo “Bibo” Cecchini, direttore Dip. Architettura, Design, Urbanistica ad Alghero “Univ. di Sassari”
Ruggero Lenci, docente Facoltà di Ingegneria “Sapienza Università di Roma”
Maria I. Macioti, docente Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Com.ne “Sapienza Univ. di Roma”
Franco Purini, docente Facoltà di Architettura “Sapienza Università di Roma”
Pietro Samperi, docente Facoltà di Ingegneria “Sapienza Università di Roma”
Moderatore
Giuseppe Pullara, giornalista Corriere della Sera
"C'è un'idea di città diversa rispetto al modello neoliberista e speculativo che domina ormai la pianificazione urbana e ha portato ad un consumo di territorio abnorme, producendo la periferia spersonalizzata e uniforme che tutti abbiamo davanti agli occhi?"
"La periferia di Roma, con i suoi "tentacoli" ha ormai superato il Grande Raccordo, quell'anello stradale che una volta si pensava, poveri illusi, potesse in qualche modo arginare l'espansione infinita senza senso della "non-città". Così non è stato e ora questo serpente di asfalto, su un lato e sull'altro, si affaccia sui quartieri e le costruzioni che in modo più o meno disordinato in circa cinquant'anni hanno "divorato" gran parte della campagna romana".
Massimo Muciaccia
"Combattere il consumo di territorio non significa solo, oggi, ostacolare l’irrazionale espansione della città, lo sprawl urbano. Certo, questa è una componente essenziale, soprattutto nel nostro paese, in cui il trionfo della rendita immobiliare ha dominato, soprattutto negli ultimi decenni, in ogni aspetto delle politiche territoriali. E a questa necessità di difesa si aggiunge quella di sanare quello che il trionfo della rendita ha prodotto".
Edoardo Salzano
"In Italia si consuma più suolo che nel resto d’Europa; il 7,3 per cento del territorio è a copertura artificiale contro una media Ue pari al 4,3 per cento; l’estensione di centri e nuclei abitati, complessivamente pari a circa 20.300 kmq (una superficie superiore a quella dell’intera regione Puglia) è cresciuta dell’8,8 per cento fra il 2001 e il 2011 (ovvero di una superficie pari a quella della provincia di Milano); nel decennio si è consumato suolo a un ritmo medio di circa 45 ettari giornalieri".
Istat
“ L’ambiente, il territorio, il paesaggio, i beni culturali rappresentano in Italia in questa fase una vera emergenza nazionale, forse la veraemergenza nazionale.E’ a rischio un patrimonio secolare, anzi millenario. Questo, oltre a fattori d’ordine antropologico e politico,riflette forse anche una mutazione nei caratteri strutturali dei capitali d’investimento in Italia: nell’aggressione all’ambiente si manifesterebbe anche una distorsione economica di grande peso, cui corrisponde la costruzione di un ormai consolidato blocco d’interessi, che ruota intorno all’edilizia e, più in generale, ai processi di distruzione dell’ambiente. Speculazione edilizia, problemi della salute e della vivibilità, salvaguardia dell’eredità culturale, s’intrecciano ormai in un nodo indistricabile, che va affrontato nel suo complesso ovunque, dall’alto e dal basso, dal centro e dalla periferia” .
AlbertoAsor Rosa
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Partecipazione Attiva [email protected] cell. 3332343630
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