Sullo sfondo delle politiche urbanistiche di Novara viene proposta la mostra di fotografie di Gabriele Basilico su Mestre e l’entroterra veneziano (rethinking Mestre) come “pietra di paragone” dell’immaginifico della città “media” e/o della città “normale”. L’occasione è quella di partire dal progetto di Casa Bossi – Punto di rigenerazione urbana per la realizzazione di un nuovo atlante di visioni e idee per Novara.
La riflessione parte quindi dalla città media italiana e dalla questione della sua rappresentatività urbana, prendendo spunto da una campagna fotografica di Basilico dedicata ad un luogo solo apparentemente “minore” e quale emblema della città italiana di provincia, urbanizzata e sempre più “decontestualizzata” nella sua architettura e espressione estetica.
Come Basilico infatti sottolinea nel suo lungo lavoro di ricerca fotografica sulle aree urbane, la città italiana ha perso identità, o meglio esiste una incredibile somiglianza fra i centri periferici e minori in cui l’industrializzazione e l’edilizia hanno anarchicamente ricevuto impulsi disorganici nella loro costituzione ed espansione.
Il progetto della mostra di Basilico a Novara intende dunque essere uno spunto di riflessione e di raccolta di idee e suggestioni per “vedere” Novara con occhi diversi, ripensare gli spazi urbani in un’ottica nuova, che sia creativa e che porti cultura, sviluppo, crescita. Le fotografie che vengono esposte sono originali, in copia unica, e costituiscono il nucleo della mostra svoltasi a Mestre dal titolo “Omaggio a Gabriele Basilico: rethinking MESTRE”.
Il curatore della mostra è Riccardo Caldura, che oltre all’attività di docente di Fenomenologia delle arti contemporanee all’Accademia di Belle Arti di Venezia ha sviluppato ricerche e pubblicazioni iniziate nella metà degli anni ’80 di estetica e teoria delle arti.