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Italia en México |
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Mostra sulle architetture italiane più significative degli utlimi dieci anni |
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CITTÀ DEL MESSICO, ANTICA ACCADEMIA DI SAN CARLO, dal 11/03/2013 al 26/04/2013
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Lunedì 11 marzo si inaugura a Città del Messico la mostra dedicata all’architettura contemporanea Italiana Italia en México 2013 visitabile fino al 26 aprile nell’edificio dell’Antica Accademia di San Carlo, Scuola Nazionale di Arti Plastiche, in calle de Academia n°40. Nata da una idea di Amedeo Schiattarella, curata da Livio Sacchi con il coordinamento di Thea Pancotto con la collaborazione del Presidente del CAM –SAM Fernando Mendez Bernal e del Segretario Generale Luis Enrique López Cardiel, l’esposizione comprende le più significative architetture italiane dell’ultimo decennio.
Selezionate da un comitato scientifico dell’OAR, le opere spaziano negli ambiti tipologici più diversi. Fotografie, disegni, maquettes e un breve testo presentano ognuno dei progetti esposti e sono il contenuto del catalogo a colori, pubblicato dalla casa editrice Prospettive. Questa mostra è il primo atto di una collaborazione che punta a incrementare le relazioni professionali e culturali tra le due nazioni, a moltiplicare le occasioni di confronto per gli architetti con le diverse realtà di lavoro e soprattutto a costruire una solida rete di contatti tra architetti e pubblico.
Esposte le opere di 35 studi più o meno noti e più o meno fluenti sulla scena romana e su quella nazionale e internazionale, quelli più grandi e consolidati, quelli più o meno noti sulla scena internazionale. Tra gli altri Paolo Portoghesi, Piero Sartogo, Tommaso Valle, Aldo Aymonino, Massimiliano Fuksas, Luca Zevi, Paolo Desideri, Alfredo Amati, Francesco Garofalo, Franco Purini. Ogni studio ha proposto un suo recente lavoro: si va dalla scala della scultura, sia pure inserita in uno spazio pubblico urbano, fino a quella del quartiere; dalla sperimentazione spinta di alcuni progetti fino al tradizionalismo di altri.
Un quadro che attesta una straordinaria forza progettuale e la capacità di rispondere, con le armi della creatività e della professionalità, alla difficile situazione che stanno vivendo gli architetti della capitale e dimostra anche come, ancora oggi sia importante possedere una cultura saldamente radicata nella storia dell’architettura e della città, oltre a una naturale sensibilità per la scala umana, per la qualità dello spazio pubblico, per la vita di chi vi abita. L’idea di partecipare a questa importante mostra nasce dalla voglia di mostrare che nonostante alcune gravi problematiche della nostra città, il nostro panorama contemporaneo presenta una sorprendente, eccezionale vitalità ei bravi e bravissimi architetti certamente non mancano.
La dimensione globale è una sfida raccolta oggi, con grande successo, da molti: i progettisti che operano sia in patria sia all'estero sono infatti tanti e spesso riescono, proprio fuori dai confini nazionali, a essere altamente competitivi. La mostra mette in luce il solido e radicato pensiero creativo degli architetti romani presentati, che nel nuovo, inteso come arbitraria contrapposizione a ciò che è vecchio, hanno creduto e credono magari un po’ meno, ma che dimostrano oggi, con le proprie opere, di credere invece moltissimo nell'innovazione, intesa come incessante sviluppo di una prassi costruttiva che si consolida nel tempo.
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Luca de Angelis
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