L’esposizione della mostra “NEEDS. Architetture nei Paesi in via di Sviluppo” offre l’occasione di confrontarsi su alcune importanti tematiche che costituiscono oggi parte di quelle ombre che offuscano la bellezza del vero significato di città, di comunità unita da identità, storia, tradizioni ma anche ideali. Riflettendo sul valore che hanno acquisito negli ultimi tempi le tematiche suggerite dalla mostra come la low-technology e l’autocostruzione, tentiamo, in questa occasione, di staccarci dalle nostre abitudini quotidiane per guardare la nostra città dall’alto, ascoltare, percepire le lamentele della società “tutta” e dell’ambiente. Si fa strada dunque la necessità di riparlare a gran voce di democrazia partecipata, di uno stile di vita più orientato ad una decrescita, al recupero e al riutilizzo degli edifici esistenti.
L’allestimento è concepito come un rapporto di interazione continua ma offuscata della nostra percezione con la realtà che ci circonda. La materializzazione dei sensi quali l’udito, la vista, il tatto, accompagnati dai nostri pensieri fagocitati da una realtà fragile e ovattata danno vita ad un interessante dialogo tra i tasselli della nostra percezione sensoriale. La vita frenetica di ognuno, ciascuna con le sue necessità e priorità non ci permette di soffermarci abbastanza sulle vere problematiche del nostro spazio abitativo, nella concezione più ampia del termine, generando nella maggior parte dei casi sicurezze illusorie e indifferenze. L’allestimento, con una caricatura dei nostri sensi avrà lo scopo comunicativo di acuire la nostra percezione per sentire e vedere e talvolta toccare con mano alcuni settori deboli della realtà quotidiana, per i quali esistono idonee soluzioni che in parte presenteremo nel corso degli interventi.
L’evento è composto dunque da un’interessante mostra relativa all’esposizione di una raccolta di Architetture recenti realizzate nei Paesi in Via di Sviluppo e da un convegno che prende spunto da quest’esposizione per riflettere su varie tematiche che potrebbero essere chiave di soluzioni necessarie a varie problematiche attuali. Le chiavi di lettura variano dal concetto di democrazia partecipata all’evoluzione nella didattica e nei metodi della comunicazione, al tema del recupero e del pensare l’architettura nei suoi nuovi aspetti di tutela ambientale sia con la riduzione dei consumi energetici che con l’utilizzo di materiali naturali e di predilezione per le filiere corte.