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Choi Jeong-hwa, Didier Fiuza Faustino, Martino Gamper, Pedro Reyes |
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MAXXI - MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI DEL XXI SECOLO, dal 11/11/2015 al 28/03/2016
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Ad accogliere il visitatore, nella piazza del museo, l’installazione Golden Lotus di Choi Jeong-hwa, un gigantesco fiore di plastica dai petali dorati di 10 metri di diametro che, gonfiandosi e sgonfiandosi, riproduce la sensazione del respiro. Nelle gallerie interne ancora tre dei suoi spettacolari lavori: Cosmos, una cascata di perle colorate che suggerisce l’immersione tra miriadi di costellazioni; Hubble Bubble, una foresta verde sospesa in cui il pubblico può entrare, esplorare, perdersi; l’installazione Life Life, fatta di lunghi palloncini colorati che ogni giorno si rinnova grazie al loro progressivo cadere, sgonfiarsi e scoppiare e grazie all’intervento dei visitatori che possono gonfiarne e aggiungerne altri.
“La mia arte è il tuo cuore” è il motto dell’artista, che lavora con materiali e oggetti comuni e li trasforma, scoprendo il valore nascosto sotto la superficie degli oggetti, traendo ispirazione dall’armonia e il caos dell’ambiente urbano.
Proseguendo il percorso di mostra, si incontra Post Forma, una particolare collezione di sedie che, con interventi di tessuto filato a mano e vetro soffiato, cambiano, si modificano, si trasformano, E’ il progetto che Martino Gamper, il cui lavoro si pone al confine tra arte e design enfatizzando il work-in-progress e la partecipazione sociale, ha pensato per il MAXXI. La sedia implica riposo, socialità, dialogo, scambio. Il pubblico del MAXXI potrà utilizzare le sedie di Gamper e attivare così quelle relazioni connesse al sedersi.
Sono l’emblema della violenza e dell’aggressività. Ma possono diventare musica e veicolare un messaggio di pace. Così Pedro Reyes, formazione da architetto, che ama esplorare gli spazi e sfidare le convenzioni, trasforma pistole e fucili in un’orchestra meccanica, l’installazione Disarm, realizzata con i resti delle armi raccolte e distrutte dall’esercito messicano. In mostra anche Disarm Instruments: cinque sculture realizzate anch’esse con armi, che riproducono strumenti musicali come violino, basso, xilofono, flauto di pan e bastone della pioggia. A completare il lavoro e stimolare ulteriormente la riflessione, Reyes realizzerà un giornale con dati, numeri, informazioni sconcertanti sulla produzione e il traffico d’armi.
Si intitola Lampedusa ed è l’installazione site specific di Didier Fiuza Faustino, artista e architetto che esplora la relazione intima e intensa tra le condizioni sociali del corpo e la produzione dello spazio, che chiude il percorso di mostra: una gigantesca boa in polistirolo cui aggrapparsi per salvarsi la vita, collocata di fronte a una grande riproduzione de La Zattera della Medusa di Géricault. Altrettanto forte e inquietante l’opera Body in Transit, una cassa progettata per poter essere appesa al carrello di un aereo, uno spazio minimo pensato per il trasporto degli emigranti clandestini, un lavoro di “design” di denuncia presentato alla Biennale di Venezia nel 2000 e presente nelle collezioni del Centre Pompidou. Ultimo lavoro esposto è Exploring Dead Buildings 2.0 , una installazione che l’artista ha realizzato a L’Avana, nell’edificio utopistico progettato nel 1961 - 65 dall’architetto italiano Vittorio Garatti destinato a una scuola di danza mai entrata in funzione. Grazie all’intervento di Faustino l’edificio, in disfacimento, torna a nuova vita. |
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Contatti |
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MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
www.fondazionemaxxi.it - info: 06.320.19.54; [email protected]
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