La mostra ha lo scopo di ripercorrere 15 progetti tra i più significativi della lunga carriera artistica di Christo e Jeanne Claude, attraverso gli scatti fotografici di Wolfgang Volz, fotografo documentarista esclusivo di ogni opera ma anche amico di lunga data oltre che direttore tecnico di alcuni lavori.
In occasione del ritorno in Italia di Christo, dopo 40 anni di assenza, con l'opera ambientale The Floating Piers sul lago d'Iseo, si vuole far conoscere più nel dettaglio il modus operandi che ha caratterizzato ogni lavoro degli artisti e l'imponente processo organizzativo sotteso a ogni progetto. Cose entrambe che meritano di essere indagate per non legare il processo creativo di Christo e Jeanne-Claude unicamente a un concetto di arte effimera.
L'estetica della transitorietà svincola le opere dai meccanismi tradizionali del mondo artistico e permette la realizzazione di un progetto che sia libero perché affrancato dal possesso di chiunque, ma gli studi di fattibilità e le cifre dei materiali impiegati hanno dimensioni talvolta colossali che implicano anni di impegno e perseveranza. La prima parte della mostra è dedicata ai lavori che coprono l'arco temporale dal 1961 al 1974 con le opere: Wall of Oil Barrels, Iron Curtain; Wrapped Monuments e The Wall-Wrapped Roman Wall.
Si passa poi all'analisi delle due più celebri operazioni di "empaquetage" realizzate dagli artisti: The Pont Neuf Wrapped, Parigi (1975-1985) e Wrapped Reichstag, Berlino (1971-1995). Il percorso espositivo prosegue con le grandi opere ambientali: Wrapped Coast, Australia (1968-69), Valley Curtain, Colorado (1970-72), Running Fence, California ( 1972-76), Surrounded Islands, Florida (1980-83), The Umbrellas, Giappone-USA (1984-1991) fino all'ultima opera condivisa realizzata a New York: The Gates (1979-2005).
Chiude la mostra The Mastaba of Abu Dhabi, il progetto tutt'ora in corso per gli EAU: una scultura di barili di petrolio dai colori cangianti che sarà l'unica opera ambientale a carattere permanente di Christo e Jeanne-Claude.
L'opportunità offerta dalla vicinanza della sede espositiva con The Floating Piers permetterà al visitatore, preso atto che le tracce visive delle opere restituiscono solo la memoria delle stesse, di esperire ciò che l'estetica di Christo e Jeanne-Claude impone ovvero che l'opera venga vissuta, nel breve tempo in cui esiste, per comprenderne la sua natura più profonda e poetica.