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MOSTRA |
ARCHITETTURA
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Paesaggio e Utopia | Venezia + New York x Roma 20-25 |
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SPAZIO ESPOSITIVO “GINO VALLE” COTONIFICIO VENEZIANO DORSODURO 2196, VENEZIA, dal 30/09/2016 al 14/10/2016
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La mostra raccoglie gli esiti progettuali del workshop e dei laboratori attivati dall'Università Iuav di Venezia e dalla Columbia University di New York in occasione della partecipazione all'iniziativa "Roma 20-25. Nuovi cicli di vita della metropoli". Nata su iniziativa di Giovanni Caudo, assessore alla Trasformazione Urbana del Comune di Roma, insieme a Fondazione MAXXI con MAXXI Architettura, questa si è concretizzata in una mostra inauguratasi presso lo stesso MAXXI nel dicembre 2015 che ha coinvolto dodici università italiane e tredici internazionali per produrre letture, visioni e progetti per la Roma futura.
Il lavori Iuav e Columbia University si sono concentrati su 2 quadranti periferici tra i 25 di dimensione 10 km x 10 km in cui è stato suddiviso il territorio metropolitano della capitale.
Tra insediamenti più o meno abusivi, grandi recinti specialistici, nastri e svincoli infrastrutturali, l’elemento unificante è rappresentato senza dubbio da un paesaggio caratterizzato dalla presenza imponente, ma passiva delle forre. Luoghi, questi ultimi, tanto speciali quanto privi di una precisa strategia interpretativa e progettuale: di fatto altri resti tra i resti di una città spezzata.
Nel quadrante affidato all’Università Iuav di Venezia, le forre e il fondovalle vengono ridisegnati dall’agricoltura e dalla possibilità di concentrare non solo le infrastrutture per i trasporti, ma anche quelle per la produzione, l’accumulo e il trasporto dell’energia e ancora quelle per la gestione e il riciclo dei rifiuti che quotidianamente la città produce.
Energia, rifiuti, risorse alimentari producono tre nuovi paesaggi che sono anche una stratigrafia dei grandi problemi del mondo contemporaneo. Questi nuovi paesaggi ridisegnano i vuoti, ma agiscono di fatto sui pieni, sui frammenti della città costruita, senza proporne improbabili e sempre insufficienti ricuciture, ma offrendo un nuovo orizzonte con cui la città dovrà, necessariamente, misurarsi. |
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www.iuav.it |
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