“Sezioni. L’Architettura italiana per la Divina Commedia”, una mostra corale che coinvolge 70 autori di diverse generazioni dell’architettura italiana contemporanea, chiamati a interpretare visivamente l’immaginario letterario dantesco secondo il tema delle “sezioni” d’Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Dopo che per secoli artisti e illustratori si sono appassionati a immaginare i tre mondi raccontati nella Divina Commedia, rappresentando questo universo simbolico e narrativo, attraverso immagini che riprendevano la metafora della Torre di Babele e della Città Celeste, in pochi lungo il ‘900 hanno avuto l’interesse e il coraggio di confrontarsi con questo tema.
Unica, potente eccezione è rappresentata dal Danteum di Giuseppe Terragni che per primo ha cercato di dare forma fisica e spaziale al lavoro del poeta fiorentino.
Si è deciso così di portare nuovamente alla ribalta questo tema, attraverso una mostra, invitando progettisti e designer a fornire una personale interpretazione visiva e testuale della più importante opera poetica composta in lingua italiana.
“Con la mostra “Sezioni”, abbiamo voluto coinvolgere i protagonisti dell’architettura italiana in una sfida insolita, che ha prodotto risultati interessanti e sorprendenti.
Invitando autori di altissima qualità, appartenenti a diverse generazioni, per ridisegnare la sezione della Divina Commedia, abbiamo voluto definire uno spazio di ricerca inedito, ben al di là dei confini tradizionali del progetto. Crediamo che questa mostra sia un’occasione preziosa non solo per rivendicare l’attualità di Dante nella cultura italiana, ma soprattutto per arricchire il dibattito sull’architettura attraverso il confronto prezioso e proficuo con gli altri campi del sapere”.
Luca Molinari, curatore scientifico della galleria, introduce così la mostra che sarà aperta al pubblico e visitabile fino al 23 febbraio 2018.