La mostra è nata dal legame che si è creato tra Verbania e l’architetto Salvador Arroyo, che ha donato al Museo del Paesaggio tutti gli schizzi originali che l’hanno portato alla progettazione del teatro “Il Maggiore”.
L’esposizione si divide in sezioni che raccontano, come in un viaggio onirico, l’evoluzione di un progetto, narrando la nascita di un’idea e la sua evoluzione grazie all’ispirazione che il paesaggio offre, sempre diverso a seconda di come lo si guarda.
L’importanza di vivere il territorio, entrarci e farsi raccontare da lui la storia del passato per interpretare al meglio il presente, è alla base del rapporto che Arroyo ha avuto con Verbania nell’ideazione del progetto che gli è stato commissionato. Numerosi sono stati i sopralluoghi solitari e le ore che l’architetto ha passato in riva al lago ad osservare il panorama, a studiare le forme delle montagne che abbracciano la zona e a camminare nelle viuzze storiche alla ricerca della chiave di lettura per creare il giusto simbolo moderno di Verbania…e questa ispirazione è arrivata dalla pietra, questo materiale così ampiamente presente nel territorio verbanese da diventare quasi famigliare o amichevole per chiunque ci viva o ci passi…ed ecco il titolo della mostra…le pietre amichevoli sono proprio quelle che hanno ispirato la nascita del teatro, quelle pietre che, a ben guardarle, nascondono sempre un volto umano sorridente al loro interno.
Gli schizzi e gli appunti autografi dell’architetto Arroyo sono stati analizzati e hanno costruito quasi da soli il percorso della mostra; fondamentale è stato anche un testo che l’architetto ha steso per raccontare la sua esperienza a Verbania e la meraviglia che il nostro paesaggio gli suscita ogni volta che lo visita.
Le attività culturali del Museo sono realizzate con il sostegno del Comune di Verbania e di Compagnia di San Paolo.
La mostra è realizzata anche grazie al contributo della Regione Piemonte nell’ambito della convenzione per le attività del Centro Studi del Paesaggio.