Venice Urban Photo Project
Avviato nel 2006, dapprima in pellicola e dal 2013 in formato digitale, il progetto recu- pera il rigore metodologico e formale delle grandi campagne dei maestri dell’Ottocen- to e del Novecento – da Charles Marville a Euge`ne Atget, da Gabriele Basilico a John Davies – al fine di restituire una percezione, la piu` esaustiva possibile, della citta` come appare all’inizio del nuovo millennio.
Le immagini, a oggi oltre 12.000, sono scattate seguendo le stesse modalita` di ripresa: in bianco e nero, senza ombre portate e in assenza di persone. Questi aspetti, appa- rentemente secondari, consentono di dare unitarieta` temporale alla percezione della citta`. L’omogeneita` della luce rende visibili tutti i dettagli delle facciate, anche i meno rilevanti, e la mancanza di persone costringe l’osservatore a riflettere sul possibile de- stino della citta`: una citta` senza abitanti. Al tempo stesso il silenzio che pervade mi- gliaia di fotografie offre a Venezia stessa la possibilita` di mostrarsi nella sua articola- zione urbanistica e architettonica.
La peculiarita` di questo archivio e` rappresentata, oltre che dalla sua entita`, all’omoge- neita` della visione, dalla coerenza delle modalita` di ripresa e dal continuo approfondi- mento nella conoscenza della citta` da parte dell’autore.
La conclusione della ricognizione fotografica e` prevista per il 2030.
Alla fine del 2018 e` stato firmato un accordo tra Mario Peliti, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia, finalizzato alla valorizzazione di Venice Urban Photo Project attraverso la creazione di un fondo digitale – Venice Urban Photo Archive – presso l’ICCD.
La mostra e` realizzata con il supporto di Saint Laurent.