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Materialized |
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VIA PASTRENGO, 7 - MILANO, dal 05/09/2021 al 12/09/2021
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Dopo il grande successo nella sua versione digitale alla Dutch Design Week dello scorso anno, allo spazio gamma avrà luogo Materialized, un percorso di ricerca tra materie prime naturali, biomateriali e design sostenibile, che permette ai visitatori di scoprire cosa ci riserva il futuro dell’industria dell’arredo, attraverso gli occhi e i progetti di alcuni tra i migliori talenti e i ricercatori di materiali provenienti da tutto il mondo, che fanno già parte dell’Isola Design Community.
Ecco alcuni dei designer coinvolti: Austeja Platukyte con I’m not a chair, una serie di mobili a base di materiali cellulosici e corde completamente biodegradabile; Aurore Piette con Autarky, mobili realizzati con materie prime marittime; Alouane Said Ruspoli con Vestiges, piastrelle ricavate da frammenti di rovine per favorire una costruzione vernacolare della nostra città; Dorian Etienne che presenterà una collezione di oggetti in bambù; Ottan Studio con Renascence, un tavolino da caffè basato solo su rifiuti organici e una serie di bio-materiali; Blast Studio con Objects from nature, prodotti realizzate con tazze di caffè mescolate a micelio e stampate in 3D; Studio Lionne Van Deursen con Luna table lamp, l’applicazione pratica del nuovo materiale in cellulosa batterica che lo studio ha creato utilizzando lievito e batteri in un processo di fermentazione e biotic, una ricerca sui materiali coltivati biologicamente; LI-AN-LO con Mycelium collection, 3 tavoli immaginati come 3 fratelli con la propria personalità; Keep Life con suoi prodotti creati con un bio-materiale utilizzando i gusci della frutta secca; Vincent Decat con la sua Vestige creata con una membrana in latice; la linea di accessori per animali rPET for PETs di OMNIAGIOIA; Unurgent Argilla con la sua collezione Wild Pantelleria; Carolina Giorgiani con Butt_er, materiale realizzato con i mozziconi di sigarette; Studio CTT che utilizza le ceneri come nuova risorsa nel suo progetto Bottom Ash e Jule Cats con RISE lamp e Valentina Rocco + Agma Polimeri con la lampada MIXÌ che nasce dalla ricerca su un nuovo materiale sostenibile ottenuto dall’upcycling di scarti industriali, ceneri volatili e truciolato di plastica riciclata.La lampada ha vinto il premio MONKEY47 UNUM EX PLURIBUS per il design responsabile che unisce materiali innovativi. Tra i materiali sostenibili e i pezzi di design con essi realizzati, i visitatori potranno scoprire quelli di CooLoo Coatings, l’azienda innovativa che ha sviluppato soluzioni di rivestimento sostenibili ed esteticamente sorprendenti, lavorando con materiali di scarto derivanti da diverse industrie. Oltre che alla Stecca3, infatti, le loro collezioni saranno esposte in più punti del distretto, per regalare un momento di relax ai visita- tori testando i prodotti dell’azienda. Grazie alla collaborazione con la Central Saint Martins di Londra, una delle acca- demie di design più importanti al mondo, gli studenti del primo master in Biodesign potranno esporre per la prima volta al grande pubblico i loro progetti, già presentati in anteprima su isola.design.
Il programma mira a esplorare le strategie di biodesign articolando proposte alter- native e innovative per ridefinire e ripensare l’uso di energia, acqua, aria, rifiuti e materiali. Tra i progetti presentati, si esplorerà il futuro potenziale iper sostenibile per il settore del fashion design con i lavori Emily Roscoe, Meiqi Peng e Yongfan Lu; approcci inno- vativi in campo agricolo grazie a Cassandra Quinn, Paula Camiña Eiras, e Maria Cuji, ma anche per spazi pubblici urbani, ricercando metodi per combattere l’inquinamento e dibattere sul cambiamento climatico, con i progetti di Marie Melcore e Julia Jueck- stock, o progettando habitat per la biodiversità e biorimedi per la conservazione del suolo con Eleonora Rombolà, Moisés Hernández Duque e Margot Massenet. I pro- getti di Luis Undritz, Cinzia Ferrari e Carolina Kyvik Ruiz sfruttano invece le capacità di fitoplancton, cianobatteri o legumi fermentati per la progettazione di nuovi materiali e strategie di biofabbricazione; mentre Tahiya Hossain usa la melma come strumento collettivo di design per creare colore e modelli; e Kit Ondaatje Rolls esplora l’etica ecologica legata al consumo della carne in relazione alla cultura.
Turkish Stones Library, infine, mette in mostra un’incredibile selezione di marmi, travertino, calcare, dolomite, basalto, onice e altre pietre naturali, portando la ricca storia di queste materie prime turche nel design contemporaneo. L’obiettivo è di presentare nuove possibilità nell’architettura e nel design per l’applicazione innova- tiva di materiali senza tempo. Turkish Stones è un ente promozionale della Istanbul Mineral Exporters’ Association (IMIB), un’associazione senza scopo di lucro che su- pervisiona le attività di esportazione nel settore minerario turco dal 1976. Una delle nuove location del festival è la Fabbrica Sassetti, costruita come fabbrica di filati di lana negli anni ‘30 e in uso attivo nel corso dei decenni come punto di ri- ferimento locale, che contribuì anche alla conservazione del quartiere come centro di artigiani e mestieri. Qui si terranno due mostre.
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