A cura di Lorenzo Respi e Andrea Viliani
in colLaborazione con Fondazione Arnaldo Pomodoro
Arnaldo Pomodoro (Morciano di Romagna, 1926) è uno dei più importanti scultori contemporanei. In mostra è presentata una selezione di opere dell’artista che procedono dalla fine degli anni cinquanta a oggi e che, insieme a materiali documentari consultabili dal pubblico, evocano il suo studio/archivio. Concepita per la sede del Palazzo della Civiltà Italiana di Roma, la mostra è un grande “teatro” autobiografico – al contempo reale e mentale, storico e immaginifico – la cui messa in scena è introdotta da quattro sculture poste ai quattro angoli esterni del Palazzo. Varcato il vestibolo d’ingresso, la mostra si articola come un’opera in due atti e un intermezzo corrispondenti alle due sale principali, fra loro speculari, e al passaggio di raccordo retrostante. Nel suo insieme, “Il Grande Teatro delle Civiltà” esplora la pervasiva interdipendenza nella pratica di Pomodoro fra le arti visive e quelle sceniche e drammaturgiche, così come fra la realizzazione dell’opera finale e la dimensione della sua concezione progettuale. Concretezza e utopia, segno e archetipo, materia e visione, tridimensionalità dell’opera e bidimensionalità del documento, condivisione nello spazio pubblico e ricerca personale condotta nello studio e nell’archivio si integrano delineando un continuum, da cui emergono molteplici riferimenti alle tante “civiltà” a cui tutte le opere di Pomodoro costantemente rinviano: tracce evanescenti di civiltà arcaiche, antiche e moderne, o anche solo fantastiche, da cui originano forme, segni e materie indefinibili, appartenenti sia all’archeologia sia alla futurologia, che rifondano le nostre conoscenze e i nostri immaginari, la nostra esperienza del tempo e dello spazio, della storia e del mito, così come la nostra relazione, in quanto esseri umani, con le altre specie viventi e la natura. Un grande teatro in cui sono ripercorsi gli oltre settant’anni di ricerca di Arnaldo Pomodoro.