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Open House Milano 2024 |
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MILANO, dal 25/05/2024 al 26/05/2024
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Sabato 25 e domenica 26 maggio 100 siti spalancheranno le proprie porte per mostrare una città inedita, dai grandi masterplan che stanno riconfigurando Milano alla dimensione più intima di case private e studi rilevanti per l’interior, in un alternarsi di scale progettuali, visioni e dinamiche di cambiamento.
Il tema della nona edizione è ECOSISTEMA CITTA’, una riflessione che vede Milano come luogo di coesistenza dove la componente antropica e` solo una parte della biodiversita` presente al suo interno. Un sistema che sta ridefinendo un nuovo equilibrio non solo progettuale – tra circolarità riqualificazione, recupero delle periferie e tecnologia – ma anche sociale, con attenzione all’inclusività e all’accessibilità.
Quest’anno, saranno approfondite tematiche di rigenerazione urbana come l’urbanistica tattica che ha portato alla riqualificazione di piazze cittadine o fenomeni di recupero di aree urbane grazie al valore identitario dell’arte; il verde, quale tema progettuale oggi imprescindibile, che favorisce la nascita di eco-giardini, favorisce la biodiversità e rinsalda il senso di comunità; la riflessione sulle barriere architettoniche che limitano l’accesso ai luoghi e precludono partecipazione.
La genesi del progetto e la sua diffusione è sintomatica di come l’architettura sia un elemento imprescindibile per capire il dna di una città e quanto essa sia un osservatorio per comprenderne l’evoluzione oltre ad essere un connettore per i suoi cittadini: nato a Londra nel 1992, Open House si è poi diffusa in 55 metropoli del mondo – dando vita ad Open House Worldwide, una famiglia che cresce di anno in anno - diventando così la più grande rassegna internazionale dedicata all’architettura.
La nona edizione vede il consolidamento delle collaborazioni esistenti che arricchiscono il network internazionale della manifestazione.
Tra queste, Open House Europe, iniziativa triennale nata nel 2023 e co-finanziata dall’Unione Europea, a cui Open House Milano ha aderito, nata per promuovere l’architettura nel vecchio continente assieme ad altre dieci realtà fondatrici quali Atene, Bilbao, Brno, Dublino, Essen, Lisbona, Slovenia, Stoccolma, Tallinn, Salonicco e Vilnius. Le attività sono organizzate in tutto il continente, tra cui conferenze annuali ed un programma di scambio dei volontari, oltre all’apertura di una piattaforma digitale comune. In un contesto di sfide epocali, l’architettura diviene campo di indagine per nuove configurazioni progettuali. Dopo avere approfondito il tema della sostenibilità nel 2023, di cui si sono discussi gli esiti nel summit annuale tenutosi alla Triennale di Lisbona lo scorso dicembre, quest’anno sarà affrontato il tema dell’accessibilità. Un tema che OHM affronterà sia per quanto riguarda le barriere architettoniche sia da un punto di vista linguistico, offrendo visite guidate adatte anche ad un pubblico internazionale.
Il PROGRAMMA
I 100 capolavori in programma sono prenotabili sul sito openhousemilano.org e sono frutto di una partecipazione sempre piu` trasversale, sinergie progettuali e adesioni spontanee che ogni anno ampliano la proposta.
Il palinsesto di aperture sara` visitabile spostandosi nei sei sestieri in cui Milano era anticamente divisa – Porta Orientale, Romana, Ticinese, Vercellina, Nuova e Comasina –anche grazie a percorsi tematici che esplorano l’evoluzione sociale e culturale della citta`.
GLI HIGHLIGHTS dell’edizione
- Si rinnova la collaborazione con AXA Investment Managers, main partner dell’edizione 2024, per comprendere come Milano sia oggetto di pratiche virtuose di riqualificazione che gettano le basi per una città sempre più inclusiva e aperta alla cittadinanza. Dopo avere restituito alla città Monte Rosa 91 nel 2023, dopo un’importante opera di rigenerazione, l’iconico edificio realizzato da Renzo Piano nel 2003 è oggi il primo campus urbano di Milano, un centro multifunzionale integrato nel contesto urbano in cui sorge. Quest’anno il focus è sul Parco della Luce, inaugurato a maggio 2024, una vasta area verde di 10.000 mq che sorge al suo interno. Aperto alla cittadinanza, il parco è un esempio di come il verde sia in grado di generare luoghi e rinsaldare il senso di comunità. Il progetto di riqualificazione del giardino, condotto da AG&P greenscape, ha visto il recupero di oltre 90 alberi già esistenti, 42 nuove alberature, 60 grandi arbusti di progetto e altro 13.800 piccolo arbusto e piante perenni di progetto. L’area è oggi il fulcro di un palinsesto culturale multidisciplinare e, grazie al programma Prima Luce, è oggetto di interventi di public art, con opere site specific collocate al suo interno a firma di di Mario Airò (Ottava d’oro, ottava di piombo, 2023), Stefano Arienti (Filari di pioppi, 2023) e Loris Cecchini (The orbital promenade, chorus of solstices, 2023). Il Parco della Luce sarà visitabile in anteprima il 18 maggio con un tour dedicato.
«Siamo entusiasti di rinnovare il nostro sostegno a Open House anche quest’anno, aprendo le porte di due asset che hanno contribuito a fare la storia della Milano degli ultimi cent’anni: Battistotti Sassi, oggi immobile direzionale riqualificato secondo i più ambiziosi standard ESG, ieri fabbrica di Motta, e Monte Rosa 91, iconico campus firmato da Renzo Piano Building Workshop del quale abbiamo appena inaugurato Parco della Luce, il giardino di oltre 10.000 mq e Prima Luce, la collezione di opere d’arte permanenti e site-specific. Grazie ad Open House i milanesi possono conoscere meglio le meraviglie nascoste della nostra città e del suo passato, riappropriandosi così di un pezzo della propria memoria. I luoghi sono vivi, i cambiamenti di Battistotti Sassi 11 e Monte Rosa 91 lo testimoniano. Vivere gli spazi significa mettersi in ascolto di quello che è stato ieri e le ragioni che ci hanno portato a vivere questi spazi così come oggi li conosciamo» ha affermato Francesco Rovere, Senior Development Manager di AXA IM Alts
Assieme a FS Sistemi Urbani prosegue la narrazione di uno dei più grandi progetti di rigenerazione urbana su scala europea, Scali Milano, che sta traghettando a nuova vita, e verso nuove funzioni, sette ex scali ferroviari dismessi: Farini, San Cristoforo, Porta Romana, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo e Porta Genova. Il modello Scali Milano, fondato sui driver della sostenibilità, dell’ascolto della cittadinanza e della sinergia tra pubblico e privato, rappresenta una best practice nell’ambito della rigenerazione urbana, scalabile ed applicabile anche ad altri contesti urbani per restituire valore condiviso. Quest’anno esploreremo con contenuti video realizzati ad hoc l’avanzamento dei lavori delle aree interessate per comprendere come ognuna di esse avrà una funzione strategica nella futura configurazione urbana di Milano.
Il progetto Scali Milano rappresenta una best practice nell’ambito della rigenerazione urbana: protagonisti sono sette ex scali ferroviari per una superficie complessiva di oltre un milione di mq, inseriti in un percorso di valorizzazione portato avanti in stretta sinergia con il Comune di Milano e con la Regione Lombardia, tenendo in massima considerazione gli aspetti della sostenibilità, dell’intermodalità e le esigenze degli stakeholder. La Milano del futuro sarà fortemente caratterizzata da questo progetto, che ad oggi ha già visto la cessione di sei scali su sette e che permetterà di ricucire tra loro parti di città fino ad oggi separate dall’infrastruttura ferroviaria, restituendo ai cittadini spazi verdi, luoghi di socialità e servizi senza consumare ulteriore suolo» spiega l’Ing. Umberto Lebruto, amministratore delegato di FS Sistemi Urbani
Con Dils, leader internazionale nel mercato del real estate, prosegue un’attività di narrazione dei quartieri per rinsaldare il rapporto tra cittadini e territorio con This is My Milano un’iniziativa di give back a cui Open House Milano partecipa per permettere di scoprire alcuni edifici rilevanti delle aree interessate. A maggio, l’evento si è tenuto nel quartiere Ticinese di cui si è approfonita la conoscenza con l’apertura di tre siti rappresentativi della sua storicità, visitabili anche durante il week end OHM: Vestigia di un Antico Monastero, Antica Chiesa di Santa Maria presso San Celso e Scuola d’Infanzia Santa Croce.
- Novità dell’edizione è la collaborazione con WeGlad, startup a forte impatto sociale, verticale in “diversity & inclusion”, può essere descritta come la Google Maps per le persone con difficoltà e disabilità motoria. Il tema dell’accessibilità sarà infatti affrontato in modo concreto e tradotto in un mappathon in fieri che sarà lanciato durante l’edizione di OHM, con conclusione prevista a metà giugno, per dare vita ad una mappatura reale delle barriere architettoniche che impediscono liberi spostamenti in città e gli accessi alle sue strutture. La raccolta di dati socialmente utili offrirà uno strumento che potrà essere implementato anche nelle future edizioni, monitorando una città in evoluzione che sempre più deve essere alla portata di tutti.
- La rigenerazione dei luoghi pubblici può assumere diverse forme, talvolta innescata da programmi istituzionali, in altri casi generata da interventi che partono dal basso, dalle associazioni di quartiere e dagli stessi cittadini che quelle aree le vivono in prima persona. Un fil rouge è comune: l’arte e la creatività come motore di cambiamento e valore identitario per luoghi spesso in condizioni di degrado.
• ABITARE, il magazine di riferimento del mondo del design, dell’arte e dell’architettura, ha curato per OHM un itinerario di scoperta di alcune tra le realizzazioni più riuscite di Piazze Aperte, tra Porta Venezia e il quartiere Nolo. Dal 2018 a oggi sono 42 le piazze di Milano restituite ai pedoni grazie a Piazze Aperte: un programma che attraverso la cosiddetta urbanistica tattica – la sperimentazione temporanea di un diverso uso degli spazi – consente di arrivare progressivamente a sistemazioni definitive che migliorano l’ambiente e la qualità della vita dei cittadini. Un progetto sviluppato dal Comune (con AMAT - Agenzia Mobilità Ambiente Territorio, in collaborazione con Bloomberg Associates, National Association of City Transportation Official e Global Designing Cities Initiatives) che ha dato molti frutti. Dimostrando come possano bastare interventi a basso costo – a base di colori e arredi mobili come panchine, fioriere, posti bici, tavoli da picnic e da ping pong – per innescare un cambiamento più strutturale.
• In via Reni, invece, sarà possibile conoscere da vicino l’iniziativa Colora la strada, un progetto di comunità, voluto e promosso dal Municipio 3, con lo scopo di restituire qualità urbana e incoraggiare nuovi usi nel tratto pedonale di via Reni di fronte alla Scuola materna situata nella via. Apicultura, insieme alla Scuola, all’associazione Retake Milano e grazie l'aiuto di diversi volontari, ha collaborato al progetto proponendo un nuovo disegno della strada ispirato ad artisti di avanguardia del primo Novecento, come Kandinskij e Mirò. Un progetto che ha coinvolto attivamente i bambini in un workshop che ha portato alla scelta dei giochi, che sono stati successivamente integrati nel progetto, e alla realizzazione finale del disegno su strada.
• Tunnel Boulevard è un processo di co-progettazione per la rigenerazione dello spazio pubblico di Via Pontano con azioni di design sociale e arte pubblica che promuovano relazioni di rete e coesione sociale. Il progetto nasce dall’idea di creare uno spazio pubblico inclusivo nell’area che unisce Via Pontano ai cinque tunnel ferroviari che ora sono in stato di abbandono. Un luogo strategico nella città se aiutato a rinascere, da vivere sperimentando modi alternativi di stare insieme attraverso musica, teatro, cinema, arti performative che agiscono coinvolgendo ogni senso. Tunnel Boulevard vuole valorizzare anche il percorso di urban art cittadina presente lungo i muri ferroviari, che uniscono Viale Monza a Via Padova, mettendo in luce la loro storia che rappresenta l’evoluzione della street art cittadina, dei muri liberi, continuando a lasciare libertà espressiva ad ogni artista.
- Si accende un riflettore anche sugli spazi produttivi, dalle ex aree manifatturiere ai fablab contemporanei, dall’artigianato all’innovazione. Sarà possibile visitare la Fornace Curti e i suoi atelier creativi, un luogo suggestivo nel quartiere della Barona, un’antica fornace, fondata dalla famiglia Curti nel 400 e trasferitasi nella location attuale ad inizio 900. Un piccolo e fascinoso borgo del cotto, ancora in piena attività, frequentato nel tempo da nomi che vanno da Bianca Maria Visconti, consorte del duca Francesco Forza a Giò Ponti, fino a Keith Haring ma è rimasto nel tempo un indirizzo segreto, da intenditori. Forte del suo heritage, racconta lo spirito più autentico e vibrante di Milano, grazie anche all’energia apportata dalla “comunità creativa” degli atelier che ospita: artisti e artigiani legati alla ceramica, ma anche alla carta, al legno, alle essenze, al tessile, tra moda e design. Si ritorna al futuro con OpenDot e Dotdotdot, due realtà nate in un contesto post-industriale riconvertito a spazio creativo. OpenDot è un hub di ricerca e innovazione fondato da Dotdotdot, uno studio di progettazione multidisciplinare nato a Milano nel 2004, che celebra il suo ventennale con l'apertura del suo nuovo studio, spazio innovativo dedicato all'industrial design. Parte di OpenDot è un FabLab dedicato alla prototipazione rapida e alla manifattura digitale, che offre un ambiente per la produzione accessibile a tutti. Qui, i progetti prendono forma attraverso un laboratorio di elettronica, una falegnameria con macchine CNC per lavorare legno, metalli, materia plastiche, tessuti ed è attrezzato per la sperimentazione di biomateriali.
- Quest’anno grazie alla collaborazione con Maria Chiara Virgili, architetto e autrice del podcast Dannati Architetti - format audio che ha rivoluzionato la divulgazione dell’architettura come fatto culturale ripercorrendo le vicende meno note, gli aneddoti e le curiosità che riguardano progettisti e progetti - sarà possibile scoprire, attraverso brevi video narrazioni, le storie sottese dietro a una selezione di siti in programma: Monte Rosa 91, Garage Italia, Sant’Ildefonso, Casa Rustici e Monte Amiata.
Il programma si sviluppa con diversi percorsi tematici che permettono letture trasversali del palinsesto di aperture.
Si potranno visitare gli spazi della progettazione, dove nascono le idee e si definiscono le nuove frontiere dell’architettura: tra questi lo studio ACPV Architects Antonio Citterio Patricia Viel; Park Associati permettera` ai visitatori di conoscere il proprio studio e il progetto innovativo Open336; Barreca & La Varra, oltre ad aprire la propria sede, partecipera` con un progetto di social housing 5Square; lo studio di architettura Archea Associati - Modourbano apre al pubblico la sede di Milano in Piazzale Archinto mentre One Works mostrerà i suoi uffici all’insegna dell’ibridazione. Il Prisma accoglierà i visitatori nella sua sede di 415 mq, un luogo di incontro tra architettura e innovazione, arte, antropologia e altre discipline incentrate sullo studio dell’essere umano, oltre a condurre la visita a Eleven Battistotti Sassi di cui ha seguito la riqualificazione.
Tra le sedi istituzionali, quest’anno sarà visitabile lo storico palazzo di Via Solferino del Corriere della Sera che per l’occasione aprirà anche le rotative a Pessano, per assistere alla stampa del quotidiano. La RAI apre le porte al pubblico del Palazzo della Radio di corso Sempione, dove si può ancora ammirare l’originale progetto di Gio Ponti. Palazzo Assolombarda - la casa milanese degli imprenditori, realizzato da Gio Ponti nel 1962, consentirà l’accesso ad un luogo simbolo della milanesità che, dal 2024, è diventato uno spazio aperto alla città, con una lounge, una corte interna e altri spazi che possono accogliere diverse iniziative. Durante le visite, sarà possibile assistere anche alla proiezione di un filmato dedicato al grande architetto che ha firmato la realizzazione del palazzo.
Spazio all’architettura del paesaggio, dove il green e` protagonista rendendo i giardini parte integrante delle architetture in cui sono inseriti assecondando la crescita naturale del verde, attraverso le competenze tecniche, la fantasia progettuale e la attenta comprensione del contesto ambientale. Grazie al coinvolgimento dello studio HortensiaGardenDesign e dell’architetto Vittorio Peretto, si potrà visitare Forest Garden G311, un progetto di paesaggio residenziale milanese che si pone come occasione per ripensare al rapporto con la natura. L'EcoGiardino, di circa 3000 mq, è il giardino condominiale del complesso G311, resistente, resiliente e a basso consumo idrico. Spazio alla biodiversità anche nei cortili di Foro Buonaparte 54 e 56, corti ispirate ai nobili giardini milanesi di un tempo, con aiuole geometriche, palme, aceri e una peschiera per le piante acquatiche e verde di diverse essenze.
Il social housing come sistema che facilita la nascita di comunita` abitative e connessioni territoriali, accessibili e democratiche è rappresentato da Villaggio Barona, il primo intervento di housing sociale realizzato in Italia e interamente finanziato da privati. Oggi l’area rappresenta un’oasi di socialità che si apre con i suoi spazi e le sue attività all’intero quartiere Barona. Nato nel 2022, 5Square è invece il frutto della riqualificazione di 5 edifici a corte nel quartiere Vigentino che grazie ad un forte dialogo tra progetto architettonico, urbanistico e sociale, mira a stimolare l’emergere di stili di vita inclusivi, sostenibili e collaborativi.
Aperture straordinarie coinvolgeranno alcune architetture iconiche che caratterizzano lo skyline milanese, come la Diamond Tower, imponente struttura architettonica si erge con maestosità nel panorama urbano di Milano, incarnando l'eccellenza dell'ingegneria moderna; il Complesso del Monte Amiata, Palazzina INA, Collegio di Milano, Torre Arcobaleno, Casa Rustici, e il Grattacielo Pirelli.
I luoghi della cultura aprono il sipario come il teatro Factory 32, Teatro Filodrammatici, l’Auditorium di Milano tra palchi e platee, in attesa di nuove programmazioni, e “dietro le quinte” misteriosi e affascinanti da scoprire durante la visita ai Laboratori del Teatro alla Scala per conoscere dove nascono i costumi e le scenografie del tempio milanese della lirica.
Il percorso di interiors prevede un circuito di atelier e case private e a cura di OHM, tra cui la casa studio del designer Antonio Aricò, un luogo magico tutto decorato in legno; The House, un appartamento privato e un progetto per l'arte emergente e la ricerca; Casa Mirage voluto dalla visionaria artista e cantautrice Marianne Mirage; Spazio Vito Nesta, una camera delle meraviglie in continuo rinnovamento oltre ad Appartamento in Giardino, Casa Z, Casa Verde, Mulino Vettabbia e The Botanical Loft per osservare da vicino l’appeal degli interni milanesi spesso custoditi in tipiche case milanesi o siti ricavati in siti postindustriali.
Seguono gli showroom del mondo del design, non solo luoghi espositivi ma spazi più sfaccettati come con Archiproducts Milano, un multipurpose place oggi allestito dal progetto di interior di Studiopepe; PainUp, un piccolo spazio nel quale sentirsi come a casa; Listone Giordano Arena, una volta sede del famoso ristorante La Penna d’Oca realizzato da Giò Ponti e Antolini Stonetoom che offre un’esperienza multisensoriale ai visitatori; PRESSO apre le porte di Casa NoCe, un luogo unico nel suo genere che ha innovato il tradizionale modello della showroom in quella della “do-room”.
Anche gli spazi della formazione nel mondo del design della moda e delle arti visive partecipano alla manifestazione, come Raffles Milano che quest’anno apre la sede di via Felice Casati offrendo l’opportunità di visitare due mostre legate al tema dell’architettura Envision Everythink e Specie di Spazi.
L’ospitalita` contraddistingue una citta` sempre in movimento come Milano e non potevano mancare all’interno del programma alcuni hotel contemporanei o altri piu` storici come Il Grand Hotel et de Milan, il green hotel eco-sostenibile Hotel Concorde, lo spazio multifunzionale di arte, design e moda Nhow Milano e CX Milan Bicocca Campus & Hotel, un esempio perfetto di hybrid hospitality, molto più di un semplice campus universitario e di un semplice hotel, è la casa di una community giovane ed internazionale, nato dal progetto di riconversione dell’ex Manifattura Tabacchi.
Il tour prosegue con le gallerie d’arte Espinasse 31, Assab One e Galleria Tommaso Calabro, oltre alle case museo Atelier Mazot e Casa del Petrarca.
Open House Milano 2022 e` realizzata con il patrocinio di Senato della Repubblica, Comune di Milano, Rai Lombardia, Ordine degli Architetti di Milano e con il sostegno di AXA Investment Manageers, FS Sistemi Urbani e DILS.
Open House Milano e` anche l’omonima associazione culturale, promotrice e organizzatrice dell’evento nata nel 2015 all’interno dell’associazione PLEF e che si e` sviluppata grazie alla volontà di un gruppo di professionisti provenienti dal mondo dell’architettura, del design e della comunicazione oltre ad esperti di sviluppo sostenibile. |
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