Sguardi, spazi e voci per quelle parti della città in attesa di essere riprogettate, è questa l’ambizione di Spazi in attesa, un’iniziativa culturale alla sua edizione zero che, nell’ambito dei processi di rigenerazione urbana, apre al dibattito sul fenomeno dell’abbandono e dell’obsolescenza applicato al caso della città di Piacenza, come punto di partenza per immaginarne il futuro e le possibili forme di rivivificazione come spazi per l’urbanità.
Un’apertura a spazi diversi e più fragili delle note caserme militari di cui Piacenza è densamente capace e che risultano già ampiamente indagati. Promosso dall’Ordine degli Architetti PPC di Piacenza e curato da Filippo Albonetti, Maria Teresa Bricchi e Martina Sogni, il progetto nei mesi scorsi si è sostanziato in un contest fotografico, per osservare; un itinerario in bici, per riconoscere; un contributo di idee, per sperimentare; per confluire ora in una restituzione pubblica, in forma di mostra e dialoghi, che dispiega gli esiti di questa ricerca che sarà ospitata negli spazi di XNL Piacenza. Spazi in attesa / mostra e dialoghi prenderà il via sabato 15 febbraio alle ore 17 con un incontro aperto che coinvolgerà i protagonisti del percorso: architetti, ingegneri, fotografi, studenti, rappresentanti delle istituzioni e cittadini appassionati che desiderano condividere un momento di conclusioni aperte.
Spazi in attesa rappresenta dunque un contributo corale con e verso la città, un racconto pensato per tutti quegli “spazi in attesa” di essere riprogettati, da restituire nuovamente in luoghi per l’urbanità.
Con la rassegna in mostra si desidera raccogliere e divulgare gli esiti di un progetto e un momento di conclusioni aperte per una interpretazione possibile della Piacenza contemporanea: una città fatta di spazi dismessi, spazi incompiuti, spazi residuali dislocati in periferia come al centro. Ex cascine, ex depositi artigianali, ex hotel, ex fabbriche minori, interstizi tra le infrastrutture e residui ai bordi della campagna, il fiume Po e i tratti del suo argine, i cantieri incompiuti. Ambiti e architetture dentro alla città e ai suoi margini, sono anche questi i protagonisti della nostra contemporaneità che nel corso del tempo sono stati abbandonati, trascurati, dimenticati o nei confronti dei quali può prevalere un sentimento comune di indifferenza o distacco, tanto da essere promossi a puri e semplici spazi fisici.
DATA:
15 febbraio – 2 marzo 2025
Orari:
Venerdì-Domenica: 10.30-19.30
Inaugurazione:
Sabato 15 febbraio ore 17