24/11/2005 - Dopo l’annullamento del bando per il Parco urbano di Bagnoli Coroglio, la società banditrice Bagnoli Futura è decisa a lanciare un nuovo concorso, con tempi ridotti, che di fatto renderebbe definitivamente nullo quello precedente. Immediata la reazione dei progettisti, che minacciano la società di chiedere un risarcimento danni.
Ricordiamo che all’inizio di questo mese la Commissione giudicatrice del concorso internazionale di progettazione per il parco ha annullato la gara per impossibilità di “procedere alla valutazione di merito dei progetti in quanto nessuno dei dieci ammessi alla fase concorsuale ha rispettato il principio dell'anonimato disposto in esecuzione di quanto sancito dalla normativa di settore e previsto dal capitolato di gara quale presupposto fondamentale per una corretta e imparziale valutazione dei progetti presentati”.
La decisione ha fatto scattare una nuova corsa contro il tempo, dal momento che i fondi europei disponibili (70 milioni) sono utilizzabili solo le la società presenta entro il 31 dicembre prossimo i progetti definitivi. Bagnoli Futura ha in un primo momento annunciato di voler chiedere i danni ai dieci gruppi partecipanti che ritiene colpevoli dell’annullamento della gara dal momento che hanno violato il requisito dell’anonimato sui progetti presentati.
Ora sembra tuttavia che la possibilità di perdere i fondi europei non sia più temibile. I fondi – assicura Bagnolifutura – non si perderanno. L’ipotesi resa nota dalla società sarebbe il recupero dei 13 milioni dei complessivi 70 dirottandoli sulle altre tre gare (parco sportivo, siti di archeologia industriale e infrastrutture).
Pur rinunciando a chiedere i danni ai partecipanti per l’inevitabile dilazione dei tempi causata dal loro non rispetto del principio dell’anonimato, Bagnolifutura dichiara certa l’intenzione di non rimborsare i progettisti per le spese sostenute per le elaborazioni progettuali. Ma i concorrenti sono già pronti al ricorso. Qualcuno di loro ha enunciato: “Sono stati richiesti i file d’origine, qualunque file lascia tracce di chi l’ha redatto, è pressoché impossibile cancellarle del tutto, perciò difficilmente si sarebbe potuto immaginare che una giuria competente potesse pensare di giudicare partendo da qui”.
Magari con un nuovo concorso con offerta non anonima, la società potrebbe recuperare i progetti esclusi nella prima gara. Sarebbe in effetti biasimabile la perdita di prestigiosi nomi quali Zaha Hadid, Cellini, Chipperfield, Capelastegui Ferlenga, Tecnosistem, Siola, Gustafson, 5 + 1 Architetti, Corvino-Multari.
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