26/04/2006 – “Roma è una città storica. La gente viene a visitarla da tutto il mondo per ammirarne l’arte che vive nell’architettura. Ma questo edificio dice che Roma è anche una città del XXI secolo. Non solo un museo, ma anche una vita contemporanea, che si proietta nel prossimo secolo”. Sono queste le parole con cui l’architetto americano Richard Meier presenta il suo progetto per il nuovo Museo dell’Ara Pacis a Roma, inaugurato ufficialmente lo scorso venerdì 21 aprile.
La nuova teca che contiene l’Ara Pacis, di cui veniva inaugurata a settembre scorso l’aula centrale, è ora accessibile al pubblico.
Una struttura pensata in vetro e travertino per conferire al progetto la trasparenza e la leggerezza che contraddistinguono l’architettura contemporanea. È stato dunque questo l’obiettivo del celebre professionista.
Il nuovo Museo sorge nel centro storico romano, sul lato ovest di Piazza Augusto Imperatore, parallelo al corso del Tevere. La sua realizzazione, risalente tra il 13 ed il 9 a.C., fu voluta da Augusto per celebrare la pace dopo le battaglie in Spagna e Gallia. Il suo ritrovamento risale al XVI secolo, durante gli scavi a Campo Marzio.
Nel 1938 l’Ara Pacis fu racchiusa in una teca di marmo e vetro firmata dall’architetto Vittorio Ballio Morpurgo; un involucro tuttavia incompatibile con i moderni standard di conservazione che non è riuscito a proteggere la preziosa Ara dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici. Di qui la decisione di realizzare un vero e proprio museo per il quale l’ex sindaco Rutelli volle la firma dell’americano Meier.
Una struttura di circa 4.200 metri quadrati si compone di tre diverse aree funzionali: il museo vero e proprio, le sale multimediali, e gli uffici. L’edificio si articola su diversi livelli per sfruttare le caratteristiche morfologiche dell’area. Un gioco di ombre e luci facilita la fusione di volume e trasparenza.
Una gradinata è delimitata verso il Tevere da una fontana, e dà accesso alla Teca. La scalinata doveva essere provvista di uno “gnomone” per richiamare quello della meridiana augustea. Ma non è stato possibile trovare una colonna delle dimensioni richieste da Meier, e cioè di 120 centimetri di diametro. Probabilmente la ricerca della colonna continuerà anche nei prossimi mesi.
Un atrio di 1.200 metri quadrati si allarga verso una enorme sala, illuminata da tutti i lati a dai lucernai del tetto. Nonostante tale esposizione, la struttura è tuttavia tutelata mediante l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia: “dai riflettori anti-abbagliamento ai filtri per la resa del colore, dalle lenti che modulano la distribuzione del fascio luminoso ai materiali fonoassorbenti e ai controlli sul micro-ambiente del museo: tutto pur di assicurare un livello di temperatura e umidità costante ed eliminare tutti gli agenti inquinanti”.
Un muro di travertino percorre tutto l’edificio in lunghezza. E in travertino saranno anche le due terrazze ancora in fase di completamento, di cui una accoglierà un piccolo roof garden.
“Anche il rapporto con il vicino corso del Tevere – fanno sapere dal Comune - cambierà, grazie ad una piazza-belvedere che congiungerà il fiume all’insieme urbanistico e monumentale augusteo”.
A breve sarà pubblicato il bando di concorso indetto dalll’Amministrazione comunale per la riqualificazione di tutta la piazza Augusto Imperatore, nell’ambito della quale il nuovo museo ha un ruolo da protagonista.
www.arapacis.it
www.richardmeier.com
|