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26/06/2006 – Una “sposa” con un lungo velo. È così che Frank O.Gehry ha battezzato il suo progetto per la torre che si innalzerà nel triangolo ferroviario della Sagrera a Barcellona.
Un accordo siglato nei giorni scorsi tra il Consorzio della Zona Franca (CZF) di Barcellona ed il Ministero dei lavori pubblici e dell’economia ha consentito di liberare il suolo sul quale sorgerà la nuova struttura. L'accordo ha quindi sbloccato il progetto, fermo da diverso tempo, la cui presentazione ufficiale avveniva due anni fa, in occasione della mostra "Barcelona in Progress" svoltasi durante il Forum 2004.
La torre è stata ribattezzata “la sposa” in allusione alla “coda” di pannelli solari che ricopriranno il museo dei trasporti adiacente l’edificio. Il singolare gioco geometrico che ne deriva ricorda infatti il velo di una sposa.
L’edificio si svilupperà su 145 metri di altezza per una superficie complessiva di 80mila metri quadrati, distribuiti su 34 piani.
L'autore del Guggenheim di Bilbao ha immaginato per Barcellona una torre che si scompone su diversi livelli, dando vita ad un gioco di facciate che avanzano e retrocedono su piani interrotti, come i soffietti di una fisarmonica. L’alternanza di vetro e alluminio a seconda della diversa esposizione delle facciate ai raggi solari conferirà alla struttura ulteriore dinamicità.
Un edificio concepito secondo i criteri della sostenibilità ambientale. Le varie e complesse forme della struttura non sono solo il risultato di una scelta estetica. Sono anche prova di uno studio attento al rispetto dell’ambiente, di cui sono testimonianza anche le tecnologie e i materiali scelti. Per le facciate esterne ad esempio sarà di volta in volta utilizzato il vetro o l’alluminio a seconda della differente esposizione al sole. Le facciate a est e a ovest, che sono le più soleggiate, saranno dotate di piccole finestre e di un sistema di oscuramento. Le facciate esposte a nord e a sud saranno invece rivestite di una doppia pelle di vetro che percorrerà quasi tutto l’edificio dall’alto verso il basso.
Finalizzato al rispetto dei principi di sostenibilità ambientale anche il sistema di fondazioni, dotate di “pali energetici” che fungeranno da scambiatori termici di calore per la distribuzione di energia all’intero edificio.
Ai piedi della “sposa” si incontra il futuro museo dei trasporti che occuperà una superficie complessiva di 12mila metri quadrati. La struttura sarà rivestita di numerosi pannelli fotovoltaici che forniranno energia al museo e formeranno una grande pergola al di sotto della quale saranno esposti diversi tipi di trasporti. Attorno ci saranno 7mila metri quadrati di spazio all’aperto che daranno continuità al grande parco della Sagrera; nella zona verde più vicina sarà posizionato un grande aereo.
La destinazione d’uso degli spazi della torre non è stata ancora definita. La struttura ospiterà sicuramente spazi per uffici, ma non si esclude ancora la possibilità di un albergo e di un centro commerciale ai piani più bassi; o anche di alloggi residenziali. Informazioni certe a riguardo si avranno solo con il progetto definitivo, di cui Gehry dovrebbe ricevere l’incarico nell’arco di due o tre mesi. “I lavori di costruzione – dichiara il presidente del comitato esecutivo del CZF Manuel Royes - non inizieranno prima di due o tre anni”.
La spesa stimata per la realizzazione della nuova struttura della Sagrera è pari a 250 milioni di euro.
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