11/07/2006 – La soprintendenza BAPPSAE di Salerno e Avellino con newitalianblood.com hanno presentato gli esiti di ORTUS ARTIS 2006 – “Un Giardino per la Certosa di Padula”, il primo concorso internazionale di architettura del paesaggio bandito dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio e gestito completamente online da newitalianblood.com.
Il concorso on line è stato realizzato nell’ambito del progetto “ORTUS ARTIS 2005–2006” curato da Achille Bonito Oliva, con il contributo della Regione Campania – Assessorato Regionale al Turismo e ai Beni Culturali - Progetto co-finanziato dall’unione europea – POR Campania 2000-2006 sulla misura 2.1” promozione e valorizzazione integrata del sistema dei beni culturali”.
“Un elemento di novità per le nostre Soprintendenze quello di esaminare attraverso l’informatizzazione i progetti” – sostiene l’ing. Gennaro Miccio, Conservatore della Certosa di Padula e responsabile del progetto ORTUS ARTIS – Siamo molto soddisfatti degli esiti del Concorso, sia in termini di partecipazione che di qualità dei progetti presentati”.
Dei 346 iscritti 185 sono i gruppi che hanno portato a termine la consegna degli elaborati di progetto. 507 professionisti appartenenti a 18 nazionalità diverse hanno messo in campo le loro energie, tra questi: 310 architetti, 41 paesaggisti, 35 agronomi, 11 ingegneri civili e ambientali e 110 tra artisti e consulenti di varie professionalità. Tra i paesi partecipanti, oltre all’Italia: il Portogallo, la Germania, la Spagna, Gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Repubblica Ceca, la Francia, la Grecia, il Giappone, il Messico, lo Stato di Israele, il Canada, l’India, la Svizzera, il Belgio e l’Olanda.
“Riflessione” è il nome del giardino vincitore progettato dal gruppo italiano Archi-Pelagus di Roma costiuito dagli architetti Simone Ferretti, Stylianos Kountalis, Tiziana Pescosolido.
Il progetto invita a immergesi in un deserto-eremo, scevro da superflue contaminazioni.
Partendo dalla propria immagine, l'uomo s'interroga sull'esistenza, si spoglia del sé per un contatto diretto con gli “elementi primordiali: la terra, simbolo di materia e fertilità, e il cielo, simbolo dello spirito divino. L'essenzialità dello spazio è invito alla “Riflessione”. Gli specchi sono gocce cadute dal cielo, distillato del divino, oasi cui l'uomo può attingere scegliendo se rimanere in superficie o procedere in profondità”. L'invito è disegnare un percorso che, in bilico tra uno specchio e l’altro, attraversi i gradi principali dell'atto cognitivo, arrivi a misurare la propria anima rispetto al cielo. Sullo sfondo i cipressi creano uno stacco paesaggistico fra il giardino/individuo e il paese/collettività, simboleggiando l'anelito a trascendere la dimensione materiale e a innalzarsi verso il cielo/spirito.
Le menzioni d’onore vanno a S.Matsuoka, Y.Tamura (Giappone), C.Barlieb (Germania-NED), A. Caruso, A. Bartoli, L. Mario (Italia), M. Meossi (Italia), F. Calabrese, C. Rusciano, D. Serio (Spagna), B. Annunziata, A. Conforzi, E. Farano, G. Fassina, L. Potè (Italia).
Tra i segnalati gli italiani: S. Galati, N. Lariccia, D. Benedetti, Gruppo Suburbia, L. Donner, F. Sorcinelli, G. Bincoletto, L. Antolini, L. Mirandola, C. Prandini.
“Sempre più l’architettura dei giardini costituisce un linguaggio autonomo capace di coniugare e l’arte e l’architettura alla natura e alla cultura delle tradizioni locali. Il progetto del gruppo italiano Archi-Pelagus – afferma Achille Bonito Oliva curatore di ORTUS ARTIS – rompendo il concetto di ortus conclusus, tipico del giardino all’italiana, apre all’idea organica del giardino internazionale e dunque profila strada per il paesaggismo italiano.”
“Un risultato straordinario che è stato possibile ottenere in tempi brevissimi grazie al nuovo sistema adottato. Tre mesi dalla pubblicazione del bando alla proclamazione del vincitore. Due mesi per la realizzazione del giardino prevista a metà Settembre in occasione del consueto workshop sul paesaggio al quale parteciperanno 10 università da tutto il mondo – afferma ancora l’Ing. Miccio – l’opera affiancherà i giardini già realizzatati nelle precedenti edizioni di ORTUS ARTIS e allestiti da Paesaggisti di fama internazionale. Potranno così emergere in un contesto di grande qualità le nuove generazioni di architetti e paesaggisti.”
“La Certosa di Padula si conferma ancora una volta come un luogo privilegiato di confronto e di sperimentazione in chiave moderna di nuovi linguaggi espressivi sul tema del Paesaggio contemporaneo – afferma il Soprintendente Giuseppe Zampino - l’ampio riscontro di partecipazione al concorso on line conferma l’attenzione suscitata da questo straordinario complesso architettonico”.
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