18/07/2006 – È terminata la fase di pre-selezione del concorso internazionale di progettazione per la Riqualificazione del Mausoleo di Augusto e di Piazza Augusto Imperatore a Roma.
Il concorso, bandito dal Comune i primi di maggio, ha registrato un numero di candidature superiore alle aspettative, ben 48, tra le quali ha dovuto scegliere le dieci che passano di diritto alla seconda fase.
«Il concorso – che riguarda sia la piazza che il Mausoleo di Augusto – si inserisce nel piano di recupero del 'tridente' storico Ripetta-Corso-via del Babuino, come ulteriore tassello dopo la riqualificazione di Piazza del Popolo, San Lorenzo in Lucina, Piazza di Spagna, Piazza del Parlamento e dell'asse Trevi-Pantheon – tutti spazi divenuti isole pedonali.
L'obiettivo finale è la creazione di un vasto 'cuore' pedonale cittadino, in cui troveranno posto, tra l'altro, il tratto di Lungotevere presso l'Ara Pacis (dove il traffico scorrerà in un sottopasso) – in modo da ricollegare il fiume alla piazza, con nuovi affacci e scalinate verso l'argine – e parcheggi sotterranei come quello multipiano in costruzione sotto le terrazze del Pincio.
Per Piazza Augusto Imperatore, il tema progettuale è impegnativo: all'indomani del nuovo, vicino contenitore-museo dell'Ara Pacis, portato a termine da Richard Meier, si tratta di ridefinire tutto l'assetto della piazza, a cominciare dal restauro del grande mausoleo romano del 28 avanti Cristo; di giocare sapientemente sulle diverse quote dello stesso mausoleo; di connettere tra loro il monumento e lo spazio pubblico con le radicali trasformazioni degli anni '30, a cominciare dai portici; di far 'dialogare' questi elementi, a loro volta, con l'abside della chiesa di San Carlo al Corso e con le vie limitrofe, dal Corso a via di Ripetta e via della Frezza.
Insomma, le rose e le spine del rapporto tra antico, barocco e moderno a Roma. Tema delicatissimo (forse più arduo di quello del rapporto tra antico e contemporaneo), qui reso particolarmente complesso da un serie di fattori: alta densità di grandi cimeli dell'antichità; attuale sproporzione tra il vigore con cui s'impone nello spazio l'Ara Pacis e il ruolo forzatamente 'secondario', quasi in penombra, del mausoleo; dislivelli di quota; contrapposizioni di volumi e geometrie (le masse circolari del mausoleo e dell'abside di San Carlo, la pianta seccamente quadrilatera dei portici progettati da Morpurgo). […] Si aggiunge che il tema concorsuale contiene anche altre richieste, tra cui la "valorizzazione del contesto urbanistico augusteo e del rapporto Mausoleo – Pantheon" e la "ridefinizione dello spazio di relazione fra il Museo dell'Ara Pacis e le chiese di San Rocco e San Girolamo (largo San Rocco)".
Per queste ragioni, il bando ha previsto – novità assoluta – che ogni studio partecipante si avvalga della collaborazione di almeno un archeologo (esperto, in particolare, di "conservazione e riqualificazione di beni archeologici in contesti urbani"), uno storico dell'arte, un esperto in restauro e un esperto in progettazione del paesaggio».
La giuria internazionale, composta da Francesco Venezia (Presidente), Manuel De Sola’ Morales, Angelo Bottini, Giovanni Carbonara, Shlomo Aronson, Philippe Daverio, Eugenio La Rocca, Francesco Garofalo e Daniel Modigliani, ha selezionato i dieci gruppi ammessi in tal modo alla II Fase:
- Josè Ignacio Linazasoro
- Marco Navarra
- Franco Purini
- Paolo Desideri
- Francesco Cellini
- Salvador Perez Arroyo
- Francis Soler
- Marco Dezzi Bardeschi
- Donatella Fiorani
- Paolo Rocchi
Appare, invece, clamorosa la notizia dell’esclusione del gruppo “ROMA DOCET” , formato dai quattro grandi maestri dell’architettura romana, Carlo Aymonino (capogruppo), Leonardo Benevolo, Paolo Marconi e Paolo Portoghesi, che si interrogano sulle motivazioni alla base dell’esclusione di un gruppo “di veri amanti e conoscitori di Roma” e già annunciano di “non volersi fermare qui”.
Il loro progetto proponeva il ripristino del «Porto di Ripetta allo scopo di riportare il suolo della zona alla situazione anteriore ai Muraglioni, onde ridare a Roma una parte della bellezza sciaguratamente distrutta ai tempi umbertini».
In attesa di capire quali sviluppi potrà avere la vicenda, in molti si ribellano alle scelte effettuate finora, in primis Italia Nostra, associazione che da anni mira alla protezione di beni culturali e ambientali, che annuncia l’imminente pubblicazione di un Appello “per salvare Roma”.
Se non ci saranno variazioni, la II fase concorsuale prevede la consegna dei progetti preliminari il 7 novembre e il 30 la comunicazione del gruppo vincitore.
Leggi il comunicato stampa del Comune di Roma
Vedi sito ufficiale del concorso
Leggi la news di Italia Nostra
|