27/09/2006 – Scampato anche per il 2006 il rischio di chiusura del cantiere per il Maxxi di Roma, il Museo delle Arti del XXI secolo progettato dall’architetto anglo-irachena Zaha Hadid. I lavori potranno proseguire per tutto il 2006 grazie a sette milioni di euro stanziati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ad annunciarlo è il ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, in visita al cantiere del Museo in occasione della presentazione della mostra dal titolo “Museums, musei nel XXI secolo”, organizzata dalla Darc e in programma sino al prossimo 29 ottobre.
Dei sette milioni previsti nel rapido stanziamento annunciato da Rutelli, due arriveranno dai fondi stanziati dalla legge per Roma Capitale, mentre i restanti cinque saranno risorse provenienti da altri capitoli della direzione generale.
Ulteriori 40 milioni di euro, a carico del bilancio delle Infrastrutture, sono invece attesi con la Finanziaria 2007, che consentirà di andare avanti con i lavori per il tutto il prossimo anno.
“ Su questo – assicura il vicepresidente del Consiglio – c’è un accordo con il Ministro Di Pietro, proprio perché il cantiere non venga sospeso”. E per evitare il rischio di un contenzioso con le imprese, che “hanno continuato a lavorare sulla fiducia”.
“Intendo ribadire il mio impegno – promette Rutelli – affinché il Maxxi sia pronto entro il 2008”. Slitta dunque di un anno la presunta data di chiusura del cantiere, inizialmente prevista nel 2006 e già rinviata una prima volta al 2007.
Attualmente la struttura è completata per il 40%. In questi anni di lavori sono stati realizzati i setti del piano interrato in calcestruzzo tradizionale, il solaio del piano terra ed un 30% del solaio del primo piano. Sarebbe inoltre già stata assemblata, e in attesa di essere montata, la copertura in vetro e acciaio delle gallerie curve a sbalzo in cemento faccia a vista.
Il Maxxi sorgerà nel quartiere Flaminio, a poche centinaia di metri dall’Auditorium. Destinato ad occupare una superficie complessiva di 26mila metri quadrati circa, il progetto prevede l’articolazione di due istituzioni, MAXXI arte e MAXXI architettura, che avranno in comune spazi e risorse per le attività culturali, spazi per le esposizioni temporanee, per gli eventi dal vivo, spazi per la produzione e la sperimentazione e spazi di intrattenimento e attività commerciali, oltre alla presenza di zone destinate all’accoglienza, al bookshop, al ristoranti e alle caffetterie, auditorium, sale riunioni, parcheggi.
La morfologia dell’edificio guida il visitatore attraverso un percorso che rifiuta la linearità. Il complesso architettonico è infatti caratterizzato da forme curve, realizzate con strutture in cemento armato faccia a vista, vetro e acciaio, che si intersecano a sbalzo su piani sovrapposti fino a disegnare una sorta di L.
“L’idea alla base del progetto – dichiarava l’autrice del progetto - è quella di movimento, un movimento generato da linee di forza che, sovrapponendosi, creano diversi livelli. Lo stesso sito, con la sua forma a L, suggerisce e scaturisce queste linee di forza, dando vita a spazi interni ed esterni che si intersecano, senza rinunciare alla robustezza dell'edificio”.
Le pareti che delimitano le gallerie e che determinano l’intrecciarsi dei volumi, e la copertura trasparente costituiscono i due i principali elementi caratterizzanti il progetto: sviluppato su tre livelli, il Museo integrerà arte ed architettura in volumi articolati coperti da un tetto esclusivamente in vetro. Quest’ultimo è progettato come filtro per un uso modulato e zenitale della luce naturale, ma anche come punto di unione tra interno ed esterno.
Il sistema di copertura costituisce un elemento complesso, sotto il profilo tecnologico e impiantistico. La copertura integra infatti serramenti, dispositivi di controllo della luce naturale, apparecchi per l’illuminazione artificiale, e meccanismi per il contenimento del calore da irraggiamento solare.
Composto da una doppia vetrata superiore ed una inferiore, il sistema di copertura è protetto all’esterno da un frangisole di griglie metalliche che, oltre a schermare la luce solare, funge da passerella consentendo la percorribilità per operazioni di manutenzione.
Gli spazi interni delle gallerie sono racchiusi da coppie di pareti che corrono parallele seguendo la configurazione spaziale dell’edificio. Si tratta di pareti generalmente cieche che, riassunte in un unico elemento in calcestruzzo armato, superano la distinzione tra struttura portante e tamponatura.
Il grande protagonista del Maxxi è proprio il cemento. Sono in calcestruzzo non solo le pareti, ma anche le superfici orizzontali e le lame di copertura, interamente rivestite in cemento fibrorinforzato.
I tre livelli dell’edificio saranno collegati da una serie di ponti. Intorno ad una grande hall di accoglienza a tutt’altezza ruoteranno i vari spazi commerciali, la caffetteria, i servizi didattici, i laboratori di conservazione e restauro, le sale per eventi dal vivo e convegni.
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