27/11/2006 - Lo scorso agosto Gazprom - compagnia russa produttrice di gas naturale - invitava sei studi di progettazione di fama internazionale ad immaginare un immenso quartiere d’affari a San Pietroburgo, noto col nome “Gazprom City”. Si tratta di Ateliers Jean Nouvel, Massimiliano Fuksas Architect, Office for Metropolitan Architecture (O.M.A.), RMJM studio, Herzog & De Meuron Architekten e Daniel Libeskind. Obiettivo del concorso è scegliere la torre di 300 metri di altezza destinata ad ospitare la futura sede di Gazprom a San Pietroburgo, che troverà spazio nel nuovo quartiere d’affari.
Da questo mese i sei progetti elaborati dai rispetti studi di architettura sono visibili sul sito ufficiale di Gazprom perché gli internauti possano votare il progetto che preferiscono.
Ateliers Jean Nouvel
In architettura il futuro è costruito sempre in relazione al passato che resta presente, e che porta con sé anche il futuro, soprattutto quando il passato possiede il prestigio e lo splendore dei monumenti di San Pietroburgo. Ed il futuro ha la forza e l’ambizione di Gazprom.
Non è possibile, in tale contesto, proporre una architettura generica globalizzata, e nemmeno una replica accademica delle geometrie storiche.
La risposta risiede nella diversità del cielo di San Pietroburgo, nei riflessi del fiume Neva, nei volumi verticali che spiccano nel paesaggio urbano, nelle ombre proiettate dal sole al tramonto.
Il progetto si presenta come allineamento di sottili torri verticali, collegate da una piattaforma che corre lungo il fiume creando percorsi interni ed offrendo una speciale vista sulla città.
La notevole mole dell’edificio è mitigata dalla trasparenza e dai riflessi. Mentre l’andamento verticale della struttura ne esalta la leggerezza.
OMA/Rem Koolhaas
L’idea dello studio OMA si basa su un “incremento minimo di definizione, un pixel urbano”. Attraverso tale incremento – spiegano i progettisti - siamo in grado di creare un concetto universale che definisce solo ciò che è necessario.
Volumi di 24X24X24 metri – 6 piani, 3500 m² - costituiscono i blocchi essenziali per ogni futuro edificio. La sede di Gazprom occupa 12 pixel, una dimostrazione di “strategia urbana”.
Dodici volumi sono uniti a formare un’unica massa. I diversi piani, incompleti ed irregolari, hanno una ampiezza che oscilla dai 72 ai 96 metri. I 18 livelli centrali dell’edificio formano un corpo rettangolare, attraversato da due atri comunicanti.
Un nuovo modello si struttura urbana risultante dalla combinazione di diversi moduli architettonici.
RMJM
Il progetto dello studio RMJM propone una nuova guglia per la città. L’energia nell’acqua è stata l’idea ispiratrice – spiegano i progettisti. La particolare forma della struttura, che lungo il suo percorso verso lo skyline mostra cinque facciate – è stata studiata perché la torre fosse in grado di riflettere il continuo cambiamento dell’acqua del fiume Neva, elemento naturale che domina l’area.
La nuova torre si presenta come composizione organica dove il vetro riflette i colori cangianti del paesaggio naturale attorno. A seconda dell’orario e delle condizioni climatiche le facciate creano dinamici giochi di colore.
La “doppia pelle” dell’edificio consente inoltre la massima penetrazione di luce naturale ma al tempo stesso la riduzione al minimo della dispersione di calore.
Massimiliano Fuksas Architect
Il cuore del progetto di Massimiliano Fuksas per Gazprom City consiste in una penisola circondata dalle acque del fiume Neva ed un piccolo canale. Qui sorge la nuova sede della compagnia russa. Leggera come una nuvola, la torre di Fuksas vuole competere proprio con le nuvole.
La struttura disegnata dall’architetto italiano si compone di due elementi: una torre principale ed una più sottile, una “guglia” che consente la circolazione verticale. I due grattacieli sono collegati da percorsi trasparenti che danno accesso agli ascensori.
Se la torre principale raggiunge i 320 metri di altezza, la guglia accanto sfiora i 400 metri.
Una spirale avvolge la torre principale che dialoga con il paesaggio circostante, con le immagini del paesaggio urbano riflesse nel fiume Neva, con la limpidezza del cielo.
I piani della torre sono stati concepiti perché potesse essere evitato ogni ingombro e perché fosse possibile un alto livello di flessibilità nella organizzazione degli spazi di lavoro. Le scale, le stanze di servizio e le aree tecniche sono invece state concentrate nel cuore strutturale dell’edificio.
I giardini pensili rappresentano un importante elemento del progetto poiché, offrendo spazi verdi all’aperto, incoraggiano una differente organizzazione tra spazi di lavoro e la caffetteria dello sky lobby ai quali viene pertanto attribuita una specifica identità.
All’ultimo piano trova spazio uno spettacolare belvedere, cui si ha accesso attraverso la guglia, dal quale è possibile godere di una splendida vista della città.
La giuria ufficiale del concorso è composta da rappresentanti della direzione di Gazprom, rappresentanti della direzione di San Pietroburgo e da quattro architetti:
- il britannico Norman Foster, vincitore del concorso per la New Holland Island a San Pietroburgo;
- il giapponese Kisho Kurokawa, vincitore del concorso per il nuovo stadio di calcio a San Pietroburgo;
- il tedesco Peter Schhweger, vincitore del concorso per la realizzazione della Torre Federazione a Mosca;
- lo statunitense Rafael Viñoly, finalista del concorso per Ground Zero a New York.
Il nome del vincitore sarà reso noto agli inizi del mese prossimo.
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