14/11/2006 - Lo scorso 8 novembre, presso il Teatro Malibran di Venezia, si è svolta la cerimonia di premiazione della 10. Mostra Internazionale di Architettura. Per la prima volta la manifestazione ha avuto luogo a conclusione dell’esposizione. Quest’anno sono stati assegnati 15 Premi e tre menzioni alla presenza di circa 500 ospiti internazionali.
Tra i riconoscimenti assegnati vi è il “Premio speciale per le scuole di architettura” .
«La 10. Mostra Internazionale di Architettura de La Biennale di Venezia affronta un grande problema che allo stesso tempo rappresenta anche una grande opportunità. Entro il 2008 la maggior parte della popolazione mondiale abiterà nelle città. Vivrà sempre più in città enormi, con una popolazione compresa tra i 5 e i 30 milioni di abitanti, città di proporzioni mai viste prima nella storia dell’uomo. In queste città i problemi sociali della salute, di distribuzione della ricchezza e di opportunità assumono proporzioni estreme. In che modo l’architettura può far fronte a un fenomeno tanto imponente? In che modo l’arte dell’architettura può mettersi al servizio della società? Questi sono gli interrogativi che si pone la Biennale, con i contributi di città e paesi di tutto il mondo.
I premi celebrano la qualità di questi contributi, in particolare nelle città che oggi si stanno sviluppando più rapidamente. La giuria ha voluto valorizzare nuove idee per la pianificazione dell’ambiente, per l’edilizia abitativa e per i trasporti. Abbiamo voluto premiare la partecipazione delle persone - gli abitanti stessi delle città - alla creazione di un’architettura a misura d’uomo. Abbiamo assegnato premi ad architetti e progettisti che hanno reso possibile questa partecipazione, realizzando edifici e progetti che possono essere diffusi, adottati e adattabili alla diversità delle città di tutto il mondo […].
Il Premio speciale per le scuole di architettura viene conferito alla I Facoltà di Architettura Politecnico di Torino per un progetto su Bombay.
Il nostro plauso va alla preparazione scientifica e all’immaginazione di questo gruppo di studenti nonché all’impegno collettivo nella progettazione di nuove case per famiglie indigenti.
Oltre a questi premi la giuria ha individuato tre mostre che meritano una menzione per il loro notevole valore:
- il Padiglione Giapponese, allestito da Terunobu Fujimori, per l’integrità delle sue forme e per il puro piacere che suscita nei visitatori;
- il Padiglione Islandese per la fruttuosa collaborazione tra l’artista Ólafur Elíasson e lo studio di architettura Henning Larsen;
- il Padiglione dell’ex Repubblica Jugoslava di Macedonia, a cura di Minas Bakalcĕv e Mitko Hadži Pulja, per la profondità e la poesia con cui pensa la forma urbana, rappresentata semplicemente attraverso parole e immagini scritte e disegnate col gesso su una lavagna».
Fonte: Ufficio Stampa Architettura e Arte, Fondazione La Biennale di Venezia
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