Dimensione testo |
|
01/12/2006 - Un volume architettonico organico, ispirato alla “concrezione corallina”, riconfigura un intero brano del fronte mare cagliaritano.
Si tratta del progetto per il Museo mediterraneo dell’arte nuragica e dell’arte contemporanea destinato a sorgere sul waterfront di Sant’Elia, a Cagliari. Firmato dall’architetto anglo-irachena Zaha Hadid, il progetto ha conquistato la giuria del concorso internazionale che ha visto la partecipazione di oltre cento studi di progettazione. La proposta progettuale della celebre professionista è stata ufficialmente svelata nei giorni scorsi.
Attraverso l’interconnessione tra circolazione interna e percorsi pubblici, e l’alternanza tra cavità e spazi aperti – si legge nella descrizione del progetto – l’edificio condivide la sua dimensione pubblica con la città. Allineandosi lungo l’asse del mare ed allungando le braccia verso lo stadio di Sant’Elia, si integra inoltre perfettamente nel contesto che lo ospita.
Il nuovo museo ricorda una concrezione corallina - vuota all’interno, dalla superficie resistente e porosa – in grado di accogliere, in un continuo scambio osmotico con l’atmosfera esterna, attività culturali in un ambiente vivo e dinamico.
La forma aperta e dinamica che appare all’esterno è stata perseguita dall’autrice del progetto anche nella immaginazione degli spazi interni, dove è la circolazione dei visitatori, invitati a seguire percorsi espositivi, formativi e commerciali, a determinare il disegno geometrico.
“L’erosione che forma una enorme cavità all’interno della struttura articola il volume in una successione di spazi aperti, luoghi di ritrovo ed installazioni d’arte contemporanea. Tali spazi, visibili da differenti punti di osservazione, consentono la reciproca percezione ed il dialogo estetico tra l’arte nuragica e contemporanea. La cavità interna consente la formazione di due rivestimenti ininterrotti, l’uno contenuto nell’altro”.
La connessione tra i diversi percorsi che attraversano l’edificio dà forma ad una struttura fluida, all’interno della quale sono possibili diverse configurazioni.
Il “percorso commerciale” conduce i visitatori lungo una traiettoria parallela a quella del mare, offrendo negozi, bookshop, bar, ristoranti e sistemi di “logge” per esposizioni all’aperto di arte contemporanea.
Il percorso dedicato all’arte contemporanea ha origine dal piano terra ed attraversa la struttura sino a raggiungere la loggia dell’ultimo piano.
Parte da piano terra anche il percorso d’arte nuragica; quest’ultimo si sviluppa tuttavia tra le due “pelli” dell’edificio consentendo una percezione più intima delle opere d’arte esposte.
“La plasticità del nuovo Museo – commenta il presidente della giuria del concorso Stefano Boeri - rappresenta un segno rigenerativo e di indiscutibile forza e visibilità nel paesaggio del golfo di Cagliari, oltre che esprimere con l’intreccio dei suoi sinuosi corpi di fabbrica la volontà di fondare il nuovo Museo proprio sulla interazione tra i contenuti espositivi (relativi all’arte nuragica e all’arte contemporanea) e i percorsi dei suoi utenti-visitatori”.
“Il progetto di Zaha Hadid per il museo dell’arte nuragica e contemporanea – continua Boeri - rappresenterà insieme un nuovo landmark nel paesaggio cagliaritano, l’occasione per una esperienza inedita – sia percettiva che corporea- e il luogo di sviluppo e sedimentazione di fertili contaminazioni tra identità storica identità futura per tutto il sistema territoriale e insulare della Sardegna”.
|
Consiglia questa notizia ai tuoi amici
|
|