26/01/2007 - L’AGAV, Associazione Giovani Architetti di Verona, organizza una mostra che approfondisce il tema “Architettura ed immagine, immagine ed architettura". L'evento, inaugurato lo scorso 20 gennaio a Verona, si protrarrà fino al 31 marzo 2007.
In mostra VEMA, una città ideale ipotizzata sull’asse tra Verona e Mantova, nei pressi del crocevia dei corridoi ferroviari Lisbona-Kiev e Berlino-Palermo.
VEMA è una città di fondazione che nasce sulla base di alcune prospezioni statistico-insediative reali, al fine di evitare che 30 mila nuovi abitanti previsti nei prossimi vent’anni vadano ad alimentare il sacco del territorio attraverso lo spontaneismo della città diffusa.
Il masterplan redatto da Purini con Sebastiano Giannesini e Francesco Menegatti (city manager dell’operazione) prevede un rettangolo insediativo di proporzioni auree di 2.260 per 3.700 metri, che “incorpora tracce viarie ed edificazioni preesistenti che mettono alla prova la sua capacità di integrare, reinterpretare e radicarsi nel territorio”.
Inoltre all’interno della città sono stati progettatti tutti gli spazi ed i luoghi della città futura, progetti redatti da 20 gruppi di giovani architetti selezionati dal gruppo organizzatore.
L’obiettivo è quello di mettere a confronto amministratori e progettisti sul tema della città di “fondazione”, quale alternativa alla “città diffusa” nel territorio padano, sostituendo alla proliferazione incontrollata di case, capannoni e shopping mall, entità urbane finite e riconoscibili.
La mostra, intende portare alla conoscenza di tutti i cittadini i progetti per VEMA, realizzati da venti architetti o gruppi di architetti tra i trenta e i quarant’anni che affrontano altrettanti problemi tra i quali casa, luoghi di lavoro, infrastrutture, per riflettere su un possibile sviluppo della città tra vent’anni.
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