15/02/2007 - Pareti diagonali, colonne inclinate e spazi irregolari caratterizzano il progetto di Frank Gehry per la nuova sede newyorkese di IAC – InterActiveCorp. Iniziati a giugno del 2004, i lavori sono ormai giunti quasi al termine. L’inaugurazione ufficiale è attesa entro il prossimo mese.
Si tratta del primo progetto che Gehry realizza a New York. Come per diverse altre note architetture del celebre progettista di origine canadese - il Guggenheim Museum di Bilbao, la Walt Disney Concert Hall a Los Angeles, o la “Fondation Louis Vuitton pour la Création” di Parigi – la sede IAC sembra nascere da una sfida scultorea piuttosto che architettonica. La particolare geometria ed i colori dell’edificio evocano infatti l’immagine di un alto vascello a vele spiegate.
La struttura si sviluppa su 10 piani per quasi 50 metri di altezza.
Gehry ha suddiviso la torre in otto singoli moduli, distribuiti su due livelli differenti, rispettivamente in cinque e tre moduli. Le tre torri collocate sul livello superiore sono state arretrate rispetto alla volumetria delle cinque torri inferiori in modo da ricavare delle terrazze.
Ciascun modulo prende forma da una torsione di un quarto data ad una struttura solida rettangolare di cinque piani. In tal modo le estremità dei rettangoli diventano curve.
La superficie del vetro è stata trattata con uno speciale rivestimento ceramico, noto come “fritta”*, che consentirà di migliorare l’efficienza energetica dell’edificio. Si tratta di un tipo di vetro a basso contenuto di ferro che ha consentito di evitare la normale sfumatura verdastra, e di ottenere come risultato una colorazione molto più chiara. Durante le ore notturne le luci dell’edificio faranno sembrare le pareti trasparenti.
* La “fritta” è una miscela di diversi elementi - di origine minerale o artificiale, ossidi e sali semplici (carbonati, borati, fluoruri) o complessi (allumino-silicati, fluosilicati ecc.) - che viene fusa in appositi forni a 1000 - 1500°C. Componente vetroso dello smalto, la fritta è il prodotto della fusione e successivo raffreddamento di questi materiali.
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