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24/04/2007 – L’ossessione dell’architettura contemporanea per la conquista dei cieli non conosce ostacoli. Nemmeno l’attentato dell’11 settembre sembra esser riuscito a spegnere gli entusiasmi per sfide sempre più ardue che vedono i protagonisti della scena architettonica contemporanea impegnati nella progettazione dell’edificio “più alto”, meritevole del primato nella corsa verso lo skyline.
E se Dubai sembra auspicare tale primato con un progetto firmato da Skidmore, Owins and Merrill, SOM le cui dimensioni restano tuttavia ancora un segreto, è negli Stati Uniti che si svolge oggi la gara più avvincente. Il celebre progettista spagnolo Santiago Calatrava ha messo a punto il progetto per la Chicago Spire, una torre di quasi 610 metri di altezza che si candida a diventare il grattacielo più alto degli Stati Uniti strappando in tal modo il primato alla Freedom Tower (541 metri) progettata da SOM per Ground Zero.
Dopo le diverse modifiche effettuate dalla presentazione avvenuta nel 2005, lo scorso 19 aprile il progetto ha ottenuto l’approvazione definitiva da parte della commissione edilizia di Chicago.
Il via ai lavori è atteso entro quest’anno, mentre il completamento degli stessi entro il 2010.
L’idea dell’edificio che si attorciglia su stesso – e che la rivista spagnola El Pais descrive come “un chiodo che si conficca nel cielo” – ricorda il progetto del Turning Torso che Calatrava ha realizzato per la città di Malmö. Con i suoi 610 metri di altezza, il progetto della “Guglia di Chicago” è tuttavia di gran lunga più ambizioso.
La Chicago Spire sorgerà sulle sponde del lago Michigan ed accoglierà ben 1200 alloggi residenziali che – assicura Garrett Kelleher, amministratore delegato della della Shelbourne Development Ltd. & the Shelbourne Development Group, Inc. – offriranno ai residenti un comfort abitativo senza precedenti.
Con l’approvazione definitiva, sono state promosse modifiche al progetto finalizzate a garantire una migliore integrazione del nuovo edificio con il contesto urbano circostante.
Una lobby di quattro piani in vetro trasparente darà accesso al grattacielo. Tra le novità approvate con il progetto definitivo anche un parcheggio interrato riservato ai residenti ed una piazza pubblica di 4mila metri quadrati circa adiacente l’edificio.
Obiettivo di Santiago Calatrava è inoltre ottenere per la Chicago Spire la certificazione secondo il protocollo americano LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). A tal fine sono previsti sistemi per il riciclo dell’acqua piovana, l’utilizzo dell’acqua fluviale per il raffrescamento degli spazi interni ed un vetro speciale per la protezione degli uccelli migratori.
“Ho sempre visto la Chicago Spire – commenta Calatrava – come parte di un intervento di sviluppo olistico delle aree adiacenti. Ciò che più mi entusiasma di questo progetto è non solo l’opportunità di progettare una torre slanciata ed innovativa, ma anche di trasformare uno splendido sito naturale in una destinazione davvero speciale”.
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