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27/04/2007 – Cambio di programma per il Padiglione 2007 della Serpentine Gallery di Londra. Se inizialmente si pensava il nuovo padiglione sarebbe stato firmato da Frei Otto, già qualche settimana fa la Serpentine Gallery faceva sapere che il celebre architetto tedesco avrebbe potuto contare su un altro anno per definire i dettagli della sua proposta e che nel frattempo il progetto per il 2007 sarebbe stato affidato a nuovi progettisti. Gli autori del padiglione destinato a diventare il simbolo della ottava edizione della celebre manifestazione artistica in programma a Londra da luglio ad ottobre 2007 sono l’architetto norvegese Kjetil Thorsen dello studio Snøhetta e l’artista danese Olafur Eliasson. Il progetto - una dinamica struttura rivestita in legno che riproduce la geometria di una rampa a spirale - è stato ufficialmente presentato mercoledì 25 aprile.
Viene dunque riproposta la formula della collaborazione tra un architetto ed un artista inaugurata lo scorso anno con il padiglione realizzato da Rem Koolhaas e Cecil Balmond, con Arup e l’artista Thomas Demand.
Basato sul principio architettonico di una scala a chiocciola, il padiglione 2007 della Serpentine Gallery londinese esplora l’idea della circolazione verticale all’interno di un unico spazio. Il lavoro di Kjetil Thorsen ed Olafur Eliasson è consistito in una sostanziale revisione del modo tradizionale di concepire la struttura del padiglione introducendo l’altezza come nuovo elemento. La circolazione verticale dei visitatori risulta complementare a quella orizzontale tradizionalmente prevista all’interno degli spazi adiacenti.
I visitatori potranno raggiungere il tetto attraverso una rampa che collega l’interno del padiglione con le aree espositive attorno. Avviandosi verso il livello superiore i visitatori incontreranno dapprima lo spazio interno del padiglione, cui seguirà una sorta di prolungamento della rampa che lascerà intravedere gli spazi attorno attraverso delle feritoie sulla facciata.
Proseguendo, i visitatori completeranno il percorso a spirale finché la rampa non sarà diventata parte integrante del tetto; di qui potranno godere di una spettacolare vista sul verde di Kensington Gardens. L’interazione ed il movimento dei visitatori diventa in questo modo una componente determinante del progetto.
L’oculus immaginato sul tetto consentirà la penetrazione di luce naturale durante il giorno.
“La nostra collaborazione per il padiglione 2007 della Serpentine Gallery – dichiarano i due autori del progetto – è definita da un reciproco focus sull’esperienza dello spazio e della temporalità come elemento costitutivo degli spazi, privati e pubblici. Entrambi lavoriamo sul terreno della sperimentazione spaziale che rende superflue le differenze concettuali tra arte ed architettura”.
Le strutture temporanee che ogni anno ospitano la Serpentine Gallery sono opere di un architetto di fama internazionale che, al momento in cui riceve l’invito della progettazione, non ha ancora ultimato un’opera nel Regno Unito. Nel 2005 la progettazione era affidata ad Álvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura con Cecil Balmond, Arup, 2005; nel 2004 a MVRDV con Arup (non realizzata); nel 2003 a Oscar Niemeyer; nel 2002 a Toyo Ito con Arup; nel 2001 a Daniel Libeskind con Arup, 2001; e a Zaha Hadid nel 2000.
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