22/08/2007 - Quale ruolo deve avere l’architettura nel ridefinire la città contemporanea? Quale risposta deve dare un progetto nel ridefinire un vuoto urbano consolidato per riconnettere e rivitalizzare parti di città storica tra loro attualmente separate?
Sono queste le domande che lo studio piuarch si è posto prima di iniziare a disegnare l’edificio dedicato a uffici e showroom che presto sorgerà nell’area Porta Nuova, nome che identifica la riqualificazione urbana dei progetti Garibaldi, Varesine e Isola.
Un ambizioso progetto volto a riqualificare oltre 290mila metri quadrati di aree dimesse riallacciando al tessuto urbano di Milano tre quartieri separati da oltre trent’anni, coinvolgendo una squadra di 25 architetti internazionali,sotto la regia del Gruppo Hines.
Attorno alla piazza centrale che accoglierà le tre torri di uffici disegnate da Cesar Pelli, si sviluppa il nuovo progetto di 14.500 metri quadri, dello Studio piuarch, che lavora su nuove geometrie e nuovi effetti percettivi.
Mentre la parte commerciale è ospitata da un porticato vetrato a livello terra, 5 livelli fuori terra per un’altezza complessiva di circa 30 metri alloggiano gli uffici, in un’architettura sinuosa e ondulata capace al tempo stesso di instaurare un rapporto con il contesto e di affermare la propria riconoscibilità.
L’edificio gioca sulla contrapposizione dei suoi due fronti principali.
Il fronte nord affacciato sulla piazza, si articola in una ampia facciata vetrata, leggera e trasparente, che funge da grande quinta rigorosa verso l’area pedonale e il parco dei Giardini di Porta Nuova.
Il fronte esposto a sud, che delimita il confine con via Don Luigi Sturzo in un tracciato curvilineo, è chiuso da un sistema di brise soleil; lamelle frangisole montate sulla facciata che scandiscono verticalmente il fronte regolando la luminosità interna. La continuità del prospetto di circa 140 metri è animata da un sistema di corti interne, con finestrature colorate, che scavano a vari livelli l’ edificio, portando la luce ai diversi piani.
Il lungo zoccolo, alto 6 metri, che delimita il lato sud viene interpretato attraverso un rivestimento a fasce orizzontali intonacate tra loro non parallele rendendolo “vivo”. Qui si affacciano alcune risalite ai negozi posti all’altezza della piazza circolare, le uscite dei parcheggi e le vie di fuga dei corpi scala. La fascia inferiore del basamento ha un’altezza e una discontinuità tale da divenire una panca per la sosta dei passanti.
Basamento, porticato e copertura sono ricomposti in modo unitario: il porticato poggia sulla facciata vetrata dei negozi e permette attraverso l’aggetto un percorso coperto lungo l’intero edificio. Lo sbalzo di copertura chiude il volume vetrato e definisce chiaramente la sagoma dell’ edificio rendendolo lineare, pulito ed unico al tempo stesso.
Con questo intervento, piuarch, confrontandosi e lavorando in piena sintonia con i principali studi internazionali che hanno partecipato al concorso indetto da Hines Italia, apporta il proprio contributo ad uno dei progetti che meglio sintetizzano la metamorfosi metropolitana in corso, confermandosi tra gli attori di riferimento di questo processo.
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