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23/04/2008 - Sono giunti al rush finale i lavori di costruzione per il “Padiglione Ponte” di Saragozza, la struttura progettata da Zaha Hadid per l’edizione 2008 dell’Expo. Dedicata al tema dell’acqua e dello sviluppo sostenibile, l’Esposizione Internazionale è in programma dal 14 giugno al 14 settembre prossimo.
Il padiglione-ponte collega la nuova stazione ferroviaria della città spagnola con uno dei tre ingressi principali dell’Expo.
Il progetto, paragonabile ad un gladiolo posto sull’acqua, è stato elaborato partendo dallo studio di una sezione romboidale che si sviluppa lungo un asse leggermente curvilineo, poggiandosi nella sua parte centrale su un’isoletta ed aprendosi in quattro differenti sezioni. Queste ultime, denominate “baccelli” dai progettisti dello studio Zaha Hadid Architects, fungono da elementi strutturali e delineano al tempo stesso i confini spaziali del padiglione.
La congiunzione e l’interconnessione di questi elementi reticolari o “baccelli” consente l’ottimizzazione del sistema strutturale, nonché una naturale differenziazione dei padiglioni interni; ciascuna delle quattro sezioni corrisponde infatti ad uno specifico spazio espositivo. La loro intersezione consente inoltre la distribuzione del peso complessivo della struttura su quattro elementi piuttosto che su uno solo.
I “baccelli” risultano interconnessi secondo precisi criteri, volti a ridurre il più possibile la sezione della struttura nel punto di maggiore lunghezza della campata, e ad aumentarla nel punto di minor luce (85 metri dalla riva del fiume al lato dell’Expo). Un lungo baccello si estende dalla sponda destra del fiume Ebro sino all’isola, dove risultano innestati gli altri tre, che si estendono dall’isola sino alla riva sinistra del fiume.
“I visitatori potranno spostarsi da un “baccello” all’altro passando attraverso piccoli spazi che fungeranno da zone-filtro per impedire che i suoni e le immagini di uno spazio espositivo possano essere percepiti in quello successivo”.
L’involucro gioca un ruolo essenziale nella misura in cui determina la relazione della struttura con l’ambiente e le sue variazioni atmosferiche, quali il vento di tramontana che soffia lungo l’Ebro ed il sole di Saragozza.
La complessità del pattern che caratterizza l’involucro è generata dalla sovrapposizione di più elementi di copertura. Alcuni di questi possono ruotare attorno ad un perno, consentendo l’apertura temporanea degli spazi interni oppure chiudendo parte della facciata.
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