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La Nuova Sede dell’Istituto Postelegrafonici in Roma
Vincono AI Engineering, AI studio e Daniele Durante
Autore: cecilia di marzo
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08/04/2008 – AI Engineering (capogruppo mandataria), AI Studio e Daniele Durante_studiobv36 sono i vincitori del concorso internazionale per la Nuova Sede dell’Istituto Postelegrafonici in Roma.

Obiettivo di questa fase progettuale preliminare consisteva nella realizzazione della Nuova sede dell’Istituto Postelegrafonici da realizzarsi nell’area, già di proprietà dell’Ente, a ridosso del quartiere storico della Garbatella, tra via Padre Seteria e la via Cristoforo Colombo. Tale progetto, nelle intenzioni dell’Ente Banditore, dovrà costituirsi come elemento catalizzatore per un più ampio programma di rivalutazione che coinvolge tutto il complesso di via Spinola o “Ex convitto Locchi”, caratterizzato da un vasto comparto a parco con alberature di pregio dove si prevede la realizzazione di impianti sportivi e servizi scolastici ad uso dei dipendenti e in parte anche per la cittadinanza.
La zona è connotata da un’alta accessibilità veicolare dalle vie di primaria comunicazione, sia con mezzi privati sia pubblici (numerose linee Atac sono presenti sia sulla C. Colombo che sulla Circonvallazione Ostiense), ma anche dalla presenza di un nodo ferroviario primario come la stazione Ostiense, in cui confluiscono la linea metropolitana B, i treni da e per Ostia, nonché quelli provenienti e per l’aeroporto di Fiumicino, e la stessa fermata della linea B “Garbatella” […].
Elemento fortemente qualificante, nell’angolo occidentale dell’area, è la presenza di un consistente sito archeologico rinvenuto durante le indagini geologiche. Sicuramente facente parte di un “sistema archeologico” più ampio, tale rinvenimento, assieme alla monumentale cisterna circolare di Via Cristoforo Colombo, caratterizza indiscutibilmente tale zona e diviene spunto di progettazione e valorizzazione. A queste caratteristiche peculiari si aggiunge la necessità di collegare la nuova Sede dell’Istituto con le aree verdi dell’ex “Convitto Locchi”.

Il progetto vuole soddisfare, secondo le richieste della committenza, la necessità di creare ambienti di lavoro suggestivi e rappresentativi della complessa realtà Ipost nell’area. Punto di partenza è il rapporto con la forte urbanizzazione della zona, la vicinanza con edifici a forte “valenza volumetrica”, tra i quali il confinante edificio della Telecom, che hanno spinto l’idea progettuale verso un dialogo con la scala urbana, configurando l’edificio come un “blocco di quinta”, un fondale “urbano” dal forte impatto plastico. La scelta del blocco, capace di massimizzare il rapporto tra superficie e costruito, è definito da precisi allineamenti urbani, ma aprendolo e direzionandolo verso la città, si è cercato di trasformare l’isolato da oggetto chiuso, risolto in se stesso, a una sequenza altimetrica di elementi piani, di diverse lunghezze e con diversi ruoli, sia urbani che spaziali e funzionali.
Il progetto lavora dunque su un doppio livello: da una parte cerca una continuità nella forma urbana, dall’altra definisce un elemento di discontinuità capace di innescare nel tessuto esistente una nuova intensità e nuove relazioni. Rispetto alla Via Cristoforo Colombo, l’edificio è in posizione planimetrica ortogonale offrendo il lato maggiore, quello definito frontale, alla vista di chi si trovasse a percorrere la via in ingresso a Roma. L'edificio e' composto da 8 volumi architettonici a sviluppo lineare posizionati uno sull’altro: i diversi piani sono articolati planimetricamente secondo forme e dimensioni proprie dell’attività accolte. La facciata principale su via Semeria è ombreggiata dai volumi fortemente aggettanti. La facciata posteriore, in affaccio all’edificio Telecom, è ugualmente articolata per aggetti, ma in minore numero e dimensione, mettendo in coerenza l’estensione del volume della Sala Congressi.
L’esposizione solare è controllata, oltre che dalle caratteristiche volumetriche, anche da un particolare sistema di facciata. Questa contiene tra due lastre di vetro, pannelli di matrice triangolare in estruso di policarbonato bianco, che contribuisce a riflettere la luce, controllandone l’abbagliamento e l’accumulo termico secondo 4 gradi di differente densità, inoltre conferisce all’edificio unità materica e densità volumetrica con un effetto sfumato dal piano terra fino all’ultimo livello. A livello del costruito, il suolo sottratto viene restituito sulle coperture dei piani a diversi livelli, questa strategia permette un uso razionale delle coperture, restituite all’uso degli addetti dell’Ente e alla pratica ecosistemica. Disegnato secondo una trama ortogonale, il progetto, tiene conto delle esigenze funzionali così come da programma. La diversa disposizione in altezza delle attività, varia a secondo della differente accessibilità da parte dell’utente esterno.
Gli spazi interni architettonicamente significativi si trovano nei primi tre livelli:
• il piano terra con il Centro Congressi, le Aule per la formazione, gli spazi di Assistenza al Pubblico e la sistemazione dell’area archeologica interna al lotto;
• il primo livello con la galleria del Centro Congressi e gli Uffici di Relazione con l’Utenza e con i sindacati;
• il secondo livello con la mensa e la caffetteria direttamente collegati, attraverso il sovrappasso di via Padre Semeria, con l’area del parco […].
Le “terrazze verdi” esterne parzialmente praticabili, conferiscono agli spazi aperti al pubblico ed ai
dipendenti Ipost, ambienti e prospettive sempre diverse.


  Scheda progetto: Nuova Sede dell’Istituto Postelegrafonici in Roma
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