17/04/2008 – Gli spazi di BaseB, in zona Bovisa, a Milano, ospitano da due giorni un o degli eventi più importanti del Fuori Salone 2008, “La commedia del Sacco” nato per celebrare i 40 anni della poltrona Sacco di Zanotta.
Un compleanno entusiasmante, che osanna gli “anta” raggiunti dalla poltrona Sacco, per nulla segnata dal tempo con la sua immagine originale, famosa in tutto il mondo, esaltata per l’occasione da un percorso espositivo essenziale, rigoroso, quasi sacrale, ideato da BPM studio (Bertero, Panto, Marzoli), in collaborazione con Filippo Cannata che ha curato l’allestimento luminoso.
Il pensiero, che ha guidato i progettisti nell’ideazione dell’itinerario espositivo, si sostanzia di una filosofia della visione alquanto elementare rispetto alla quale le cose si possono guardare almeno attraverso una dualità di prospettive dello sguardo: osservando e leggendo.
Le due anime del guardare ispirano, dunque, le due sale dell’esposizione. Nella prima, dedicata all’osservare, le poltrone si vedono come fenomeno. “Una serie di proiezioni dinamiche – dichiara BPM - campeggiano sulle grandi pareti e illustrano la storia di Sacco, icona del design degli anni ’60”.
“Abbiamo recuperato immagini d'archivio – continua BPM – proiettate in grande formato sulle pareti, per rafforzare la memoria dell’oggetto cult, figlio della cultura della plastica e dell’ottimismo tecnologico. La composizione scenografica della prima sala è completata da una selezione di prodotti dell’azienda Flos, tra cui la celebre lampada Taraxacum, progettata proprio negli anni ’60”.
Nella seconda sala, dedicata al leggere le poltrone comunicano il loro alto valore simbolico. La Sacco disegnata da Gatti, Paolini e Teodoro, nel 1968, esprime l’essenza del Pop design e del periodo storico, in cui il fenomeno si affermò nell’Occidente industrializzato, dominando il panorama culturale in tutti i settori della vita quotidiana.
“L’allestimento luminoso – afferma Filippo Cannata – incoraggia il visitatore della mostra a decifrare il significato delle 40 icone, esposte come “gioielli” unici di un’ inestimabile collezione. Le poltrone vengono illuminate da 80 sorgenti luminose, che plasmano lo spazio espositivo, giocando sulla poetica dei contrasti.”
Pieno/vuoto, luce/ombra, bianco/nero, secondo una sapiente citazione dell' optical art degli anni ’60, danno forma all’installazione scenografica delle 40 sedute che, senza soluzione di continuità, ritmano lo spazio e calibrano i toni di una raffinata atmosfera cosmopolita, inebriante ed effimera, simile a quella che pervade Milano in quell’happening che è la fugace settimana del Salone del Mobile.
Fonte: Kjo comunicazione
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