16/05/2008 - Renzo Piano firma un museo-satellite per il Whitney Museum of American Art di New York. Il progetto preliminare è stato ufficialmente svelato nei giorni scorsi. Non più immaginati come ampliamento dell’edificio di Madison Avenue realizzato nel 1996 da Marcel Breuer, i nuovi spazi del celebre museo newyorkese saranno accolti in una seconda struttura che sorgerà entro il 2012 sempre a Manhattan, nel distretto di Meatpacking.
Nel 2004 il Whitney sceglieva Renzo Piano per realizzare un intervento di ampliamento del museo, reso necessario dalla insufficienza degli spazi espositivi. Attualmente la struttura riesce infatti ad ospitare soltanto il 2% della collezione permanente, considerata tra le più preziose dell’arte americana del XX secolo.
Inizialmente si prevedeva l’annessione all’edificio esistente di nuove gallerie. Nel 2006, trascorso ormai diverso tempo nel tentativo di ridefinire le modalità di intervento, il Whitney rinunciava al progetto di annessione. Di qui l’idea di un museo satellite.
Restano ancora da stabilire le modalità di relazione tra le due strutture. Lo ha dichiarato Adam Weinberg, direttore del Whitney Museum, in una recente intervista; tra le diverse ipotesi considerate, l’idea di utilizzare l’edificio di Breuer per mostre tematiche o monografiche, lasciando il cuore della collezione nella nuova struttura disegnata da Renzo Piano.
Simile ad un blocco di pietra sul quale sono stati eseguiti dei tagli, il museo satellite presenta un profilo sfaccettato. La facciata principale risulta leggermente angolata in modo da creare lo spazio per una piccola piazza pubblica. La copertura scende dando forma ad una serie di terrazze da un lato, e alzando dall’altro un blocco impenetrabile su West Side Highway, la superstrada che costeggia il fiume Hudson.
“Una nave in un bacino di carenaggio”. È questa la metafora utilizzata da Renzo Piano per descrivere il progetto. Se in un primo momento l’architetto italiano aveva immaginato una struttura in acciaio rivestita di lastre di acciaio, successivamente ha abbandonato tale idea giudicandola un residuo del vecchio progetto di annessione. Di qui la scelta di disegnare un blocco massiccio in gradi di suggerire l’idea di un edificio ricavato da un singolo blocco piuttosto che costruito assemblando singoli elementi strutturali.
Il nuovo museo accoglierà nuove gallerie espositive per circa 4600 metri quadrati di superficie, nonché ulteriori 1400 metri quadrati per esposizioni all’aperto. All’interno troveranno spazio anche una biblioteca, un’area per installazioni arte e video, un teatro con 175 posti, ed un centro di ricerca.
Positivo il giudizio del New York Times, secondo cui l’aspetto monumentale esterno dell’edificio sarebbe concepito come barriera contro l’atmosfera di svago che contraddistingue il quartiere; all’interno l’architetto italiano avrebbe invece realizzato un “santuario” dove l’arte riuscirebbe a riaffermare il suo originario posto nella gerarchia culturale.
Il via ai lavori è atteso per la primavera 2009. L'inaugurazione del museo è invece prevista entro la fine del 2012.
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