26/05/08 Promuovere l’azione dei giovani designer. E’ questo il senso della partecipazione di Mamoli, fin dalla sua prima edizione, a “That’s Design!”.
In sinergia con la creatività espressa dalle scuole ospiti a “That’s Design!”, Mamoli propone un percorso scenico legato al mondo dell’acqua, creato dall’artista Mario Airò.
La collaborazione di Mamoli con Mario Airò ha origine da una idea condivisa: “L’ arte fa da cerniera tra vari possibili”.
Nell’ esplorazione artistica di Mario Airò, il tema delle relazioni tra natura e cultura, che ha nell’acqua una delle sue connotazioni più significative, è centrale. Tale idea trova una particolare affinità nella ricerca di Mamoli aperta ad individuare nuovi significati e riletture del suo lavoro.
Come reinventare lo spazio dedicato al benessere? Qual è la via che conduce ad una nuova percezione dello spazio dedicato alla cura di sé?
Con la sua installazione, “Parlez moi d’amour”, Mario Airò cerca di rispondere, facendo riferimento ai bisogni di una società fluida, sospesa tra i valori di una modernità debole, basata su elettronica e funzionalità, e un desiderio intimo di contatto con le sfere più profonde della vita.
La “stanza” del benessere, in uno scenario di sospensione spazio temporale, è immaginata da Airò come una seconda pelle. Il gioco della scatolarità è evidente: in una situazione di fusione scenica, l’oggetto-prodotto non è protagonista ma si propone in una dimensione collaterale, inserito in un percorso mobile di plinti disassati quasi a formare una costellazione immaginaria, riletto dal punto di vista dell’artista, che lo interpreta come auto generante dal suo elemento fondamentale: l’acqua.
L’installazione di Mario Airò rientra nell’impegno di Mamoli per la promozione e lo sviluppo delle relazioni tra arte contemporanea, design e industria, che ha coinvolto ad oggi altre figure significative, quali Alessandro Mendini, Marco Baxadonne e Paolo Pedrizzetti.
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