24/06/2008 - È il progetto S-Legare del team guidato dal prof. Fabrizio Rossi Prodi il vincitore del concorso di progettazione in due gradi per la progettazione del parco pubblico, di edifici con destinazione residenziale e terziaria e del recupero della ex chiesa di S. Maria degli Angeli nell’ambito del piano particolareggiato “Ex Carcere Minorile” di Pesaro.
Il gruppo di progettazione, composto dagli architetti Marco Zucconi, Simone Pietro Giovanni Abbado, Fabiano Micocci, Fabio Fabbrizzi e dal prof. ing. Silvio Albanesi e ing. Bruno Giulianelli, ha voluto trasformare la memoria dolorosa della separazione e della reclusione dell’ex-Carcere Minorile in un brano di tessuto vitale della città, fatto di trame, direzioni, occasioni di incontro e di libera partecipazione. Per questo i percorsi e le relazioni prevalgono sui confini e sulle chiusure e li travalicano, si prolungano fuori dall’area per rilegare i percorsi urbani. Il parco verde, sportivo e ludico, diviene contemporanea piazza, come un invaso a tratti racchiuso da alcuni limiti per dar forma allo spazio pubblico interno, aperto sulla strada e definito anche dal nuovo fronte delle abitazioni, che partecipano - con discrezione - a questa nuova piazza verde.
L’area della vecchia chiesa deve diventare il simbolo riconoscibile della riabilitazione di questa parte di città con un equilibrato rapporto fra antico e moderno. Un nuovo volume semplice e prezioso protetto da un tetto sottile e aggettante viene inserito nella rovina spoglia della chiesa unico volume, Una persianatura in rame riveste il nuovo volume e si apre per lasciare trasparire la vita interna, mentre ampie aperture proiettano verso il paesaggio. Il piano terra viene inteso come un interno pubblico accessibile dall’antico ingresso della chiesa ricostituendo la percorrenza e la spazialità dell’organismo originale, mentre ai piani superiori si trovano aule e laboratori del Centro Giovani. Il Centro per l’Impiego occupa gli ultimi due piani con aule, uffici e una serie di arre per incontro, snack e colloqui.
Il parco è conformato dal disegno della trama che lo attraversa e costituisce il meccanismo fondamentale della sua percezione. Le alberature presentano varie colorazioni e tipologie e sono disposti in maniera tale da indirizzare i venti per contribuire alla creazione di un microclima controllato. Ogni area del parco è stata contrassegnata da qualche attività (campi sportivi, skatepark, area per manifestazioni, tribune, giochi bambini) in modo da identificarne chiaramente la vocazione. Le aree a verde risalgono sul fronte degli edifici residenziali con griglie verdi e diaframmi mobili in grado di assumere differenti configurazioni. Tutto il sistema dei percorsi, degli spazi verdi e alberati, delle direttrici e dei fuochi di attività è congegnato per l’accessibilità e la fruibilità dal quartiere.
I volumi residenziali nascono dal disegno urbano, sono articolati per seguire la misura dell’edificato vicino e accompagnano le trame dei percorsi. Al piano terreno un lungo portico accompagna, ai limiti del parco, una serie di servizi commerciali o direzionali, alternandosi con gli accessi ai corpi scala degli alloggi che si trovano in posizione protetta rispetto alla spazio più pubblico. Sono previsti 30 alloggi tra i 90 e i 45 mq con grandi logge orientate verso sud, mentre camini di ventilazione, un tetto areato e accorgimenti tecnologici garantisco comfort termico alle residenze. Il grande foglio di copertura in cortina rossa tiene insieme tutte le parti.
La graduatoria stilata dalla giuria vede 2° classificato il progetto Verde Liquido dell’arch. Luca Signorotti (capogruppo) e 3° classificato il progetto Attounico dell’arch. Caterina Aurora Rogai (capogruppo).
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