08/09/2008 – Zaha Hadid, Office for Metropolitan Architecture (OMA), Foster+Partners, Moshe Safdie and Associates. Questi i nomi delle archistar coinvolte nell’importante fase di sviluppo urbano di cui è attualmente protagonista la città di Singapore. Si tratta di importanti progetti che testimoniano la forte ambizione della “piccola Svizzera” asiatica verso una crescita che non trascuri il mercato immobiliare.
La progettista anglo-irachena
Zaha Hadid ha svelato nei giorni scorsi il progetto per
Farrer Court: sette torri residenziali che si sviluppano su 36 piani raggiungendo una altezza complessiva di 150 metri. Osservate in pianta, le torri appaiono suddivise in “petali”, ciascuno corrispondente ad una delle unità residenziali ospitate per piano. Tale suddivisione disegna in altezza più torri che risultano affiancate l’una all’altra. Osservando il prospetto, si notano dei tagli verticali che sembrano separare dei volumi tridimensionali. Si tratta delle geometrie cui danno forma i petali di ciascun piano sviluppandosi in altezza l’uno sull’altro.
Una
seconda torre di 153 metri per 36 piani di altezza è destinata a sorgere nella metropoli-stato. Si tratta di un progetto che porta la firma dello studio
Office for Metropolitan Architecture (OMA). La struttura si compone di quattro volumi, verticalmente sfalsati l’uno rispetto all’altro, che appaiono sospesi nello skyline come ascensori comunicanti con uno stesso nucleo centrale fermi a differenti altezze.
Un ulteriore progetto vede impegnato lo studio
OMA nella stessa città: un ampio
intervento di sviluppo residenziale che prevede la realizzazione di 1000 appartamenti per complessivi 170mila metri quadrati di superficie. Il complesso troverà spazio all’interno di un’area di otto ettari che occupa una posizione centrale tra l’Università nazionale e il centro di Singapore
Il progetto si compone di 32 blocchi di appartamenti, di sei piani ciascuno, incastrati l’uno nell’altro in modo da formare una composizione di sei corti permeabili esagonali. La connessione dei volumi genera un “villaggio verticale” con giardini pensili e terrazzamenti privati la cui verticalità consente l’ulteriore sviluppo delle corti esagonali.
Sarà ultimato entro il prossimo anno il
Marina Bay Sands, un ambizioso intervento che prevede la realizzazione sul waterfront urbano di nuovi spazi destinati ad ospitare strutture turistiche e casinò. Il progetto porta la firma dello studio
Moshe Safdie and Associates.
Nuovi alberghi troveranno spazio all’interno di tre grattacieli di 55 piani con 1000 stanze ciascuno. Le tre torri saranno collegate in cima da un enorme skygarden che offrirà una vista mozzafiato a 360 gradi sull’intera città. L’insolito ponte ospiterà ulteriori strutture riservate ai clienti dell’hotel: percorsi jogging, piscine, spa e spazi verdi all’aperto. È inoltre prevista la realizzazione di un museo d’arte e scienza, un centro commerciale, un centro congressi, due teatri da 2000 posti a sedere, un casino ed un parcheggio con 4mila posti auto.
Una grande copertura protegge lo spazio pubblico al piano terra, fungendo da scudo per gli eccessi del clima tropicale. Al di sopra di questa si eleva una “città verticale” costituita da gruppi di torri. Il progetto include funzioni commerciali, residenziali, turistiche, due grandi hotel e un collegamento verde diretto con la MRT station.