13/11/2008 – Via libera del Campidoglio alle Torri dell’Eur. Lo ha annunciato il sindaco di Roma Gianni Alemanno in occasione di un sopralluogo al cantiere delle ex torri delle Finanze. Scampato il pericolo di cancellazione dell’opera, il progetto firmato da Renzo Piano può ripartire.
Si tratta delle due Torri di viale Boston, nel cuore dell’Eur, che sorgeranno a due passi dal palazzo dello Sport di Pierluigi Nervi e al centro della culla capitolina dell’architettura razionalista. Due grattacieli di 170mila metri cubi destinati ad ospitare uffici e spazi residenziali per 400 famiglie.
Riluttante in un primo tempo a cambiamenti, l’architetto genovese ha deciso di rivedere alcune scelte progettuali in seguito alla richiesta avanzata dal sindaco Alemanno di rimettere mano al progetto per mantenere l’unità architettonica della zona.
Non vi sarà tuttavia uno stravolgimento radicale, ma nuove scelte che riguardano soprattutto l’utilizzo dei materiali: si rinuncia al vetro in favore del travertino, pietra tipica di Roma, e si affida un ruolo centrale al verde. Si ritrova in tal modo la compatibilità con l’ambiente circostante sino ad oggi contestata a causa della precedente scelta che faceva del vetro il materiale dominante.
“La chiave è il travertino – spiega il sindaco – il materiale di Roma, largamente usato anche da Renzo Piano. Tema dominante dell’opera sarà anche il verde e così si potrà creare quella compatibilità che non riuscivamo a vedere nella prima versione di questo progetto”.
Assente durante il sopralluogo al cantiere dell'Eur, Renzo Piano ha indirizzato una lettera al sindaco: “Credo si possa ragionare sui materiali ricercando, ad esempio, nuove e ulteriori occasioni per l’uso del travertino. Si potrebbe anche lavorare sul colore degli elementi primari e secondari delle facciate e forse ancora sulla frammentazione dei volumi d'angolo, in special modo sul fronte di viale Boston”.
Nessun dubbio invece su planimetria e regolarità dei volumi delle Torri che risulterebbero perfettamente in linea con l’architettura dell’Eur: “Ma davvero sono convinto che l’attuale impostazione planimetrica, allineata al lotto, e la regolarità dei volumi fuori terra siano corretti e rispettosi di quel particolare senso d’ordine, rarefatto e luminoso, che si percepisce all’Eur sia pure nella parte originale e monumentale”.
Al verde si aggiunge una seconda novità, voluta dall’architetto stesso: la creazione di un percorso pedonale che va dal Laghetto dell’Eur fino al palazzo di Adalberto Libera. “Una realtà – spiega Alemanno – molto importante non solo dal punto di vista funzionale ma anche congressuale. E che si lega con l’altra opera che caratterizzerà il nuovo volto dell’Eur, il polo congressuale firmato da Massimiliano Fuksas conosciuto anche come la Nuvola”.
Maggiori dettagli saranno disponibili solo dopo la presentazione del progetto definitivo.
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