03/02/2009 - L’architetto austriaco Wolf D. Prix, alla guida dello studio Coop Himmelb(l)au, ha svelato nei giorni scorsi il suo secondo progetto in Cina. Si tratta del Dalian International Conference Center (DCC), progetto risultato vincitore ad agosto 2008 del concorso ad inviti indetto dall’amministrazione municipale di Dalian. L’ultimazione dei lavori, avviati nel novembre 2008, è attesa per settembre del 2010. Nello stesso anno è in programma in Cina la chiusura di un altro cantiere firmato Coop Himmelb(l)au: il Museum of Contemporary Art & Planning Exhibition (MOCAPE) di Shenzen, progetto vincitore nel 2007 del concorso internazionale di progettazione.
Il nuovo centro conferenze sorgerà a Dalian, importante città portuale nonché centro turistico e commerciale della Cina. Il progetto prevede la realizzazione di un’unica grande struttura destinata ad accogliere, su una superficie complessiva di 100mila metri quadrati, un centro conferenze, un teatro lirico ed un centro espositivo, insieme a parcheggi e aree di servizio.
“Il progetto – spiega Wolf D. Prix – nasce dall’idea di realizzare una “piccola città” con spazi per conferenze ed esposizioni, chiusa da una sola copertura a conchiglia. Al centro sorgeranno un grande teatro lirico con 1800 posti a sedere ed una sala espositiva in grado di accogliere sino a 2500 visitatori. Attorno a questo nucleo centrale sono previste sale conferenze più piccole”.
Sale conferenze e spazi espositivi sono sollevati di 15 metri dal pian terreno, dove si trova l’ingresso principale. La base della struttura è stata progettata per ospitare parcheggi, magazzini ed un piccolo centro commerciale con un atrio centrale che consente la vista sull’area conferenze.
L’atrio di ingresso è stato concepito come giardino verticale con zone chill out e catering a servizio dell’area conferenze.
“Il linguaggio formale del nostro progetto – continua l’architetto austriaco – non vuole essere pittografico, bensì associativo; esso combina la razionalità che caratterizza la tipologia moderna di centro-conferenze con le forme fluttuanti della tradizionale architettura asiatica”.
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