27/04/2009 – Il comune di Olivadi (Cz) ha proclamato ufficialmente il vincitore del concorso di progettazione per il nuovo Centro culturale con annessa biblioteca-mediateca pubblica. Si tratta del gruppo guidato dall’arch. Pier Alberto Ferrè (A+C architetti) e composto dagli architetti Carolina Francesca Rozzoni (A+C architetti), Angelo Braghi, Linda Bertin e dagli ingegneri Andrea Castiglioni ed Emilio Panzeri.
Hanno invece rispettivamente meritato il secondo ed il terzo posto nella competizione i gruppi guidati dall’i ng. Ferdinando Cardella e dall’ing. Alessandro Taverriti. Delle menzioni speciali sono state attribuite ai gruppi guidati dagli architetti Federico Verderosa e Angelo Monti e dall’ing. Michele Famiglietti.
La competizione rientra nel programma annuale “Sensi Contemporanei – Qualità Italia”, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) – Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l'architettura e l'arte contemporanee (PARC), d’intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) – Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione (DPS) e con le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia. Obiettivo specifico del programma è promuovere lo strumento del concorso di progettazione come occasione di confronto e garanzia per la realizzazione di opere pubbliche di qualità.
A Olivadi il nuovo edificio del Centro culturale “sanerà” con la sua presenza un vuoto urbano del centro storico, prodotto dalla pressoché totale disintegrazione del Palazzo nobiliare Turrà. Il volume, edificato a fine Ottocento, giace oggi in uno stato di totale abbandono, e a seguito della demolizione delle parti pericolanti, datata 1984, non ne restano che ruderi. Il programma prevede inoltre la riqualificazione delle aree circostanti la nuova struttura.
La proposta vincitrice disegna un volume che rilegge in chiave contemporanea la posizione strategica del palazzo, collocato al confine tra agro e cenrto abitato.
“Il disegno in pianta ed in alzato dell’edificio cerca di colmare il vuoto urbano lasciato dal demolizione di Palazzo Turrà, realizzando tuttavia una distanza dagli edifici al contesto. Il filo di facciata in planimetria riprende l’allineamento della cortina edilizia, tuttavia la giacitura planimetrica in profondità del corpo principale dell’edificio si discosta dal contesto, piegando lievemente verso ovest. La giacitura principale dell’edificio accompagna quindi la direzione del passaggio, dell’attraversamento dell’edificio stesso. Il volume realizzato dal corpo principale risulta avere una direzione precisa, come un cannocchiale puntato verso la campagna, verso nord-est. Questa direzione, questo sguardo verso la collina viene sottolineato dal progetto architettonico dell’edificio, come sguardo privilegiato, quasi come unico affaccio”, spiegano i progettisti.
La facciata principale dell’edificio, in materiale lapideo, ha carattere introverso, priva com’è di affacci e aperture, il contrario accade sul fronte posteriore del volume, aperto per massima parte e dotato di numerose panoramiche sulla collina.
I volumi del nuovo complesso appaiono leggermente separati dalla cortina edilizia, il che permette di ricavare piccoli vuoti, un piccolo cortile, un terrazzo. I servizi del centro trovano collocazione in un nucleo compatto, le funzioni vengono invece distribuite in maniera fluida e flessibile sui diversi livelli dell’edificio.
Il progetto prevede la conservazione degli archi di accesso al palazzo e di attraversamento dello stesso, ritenuti elementi significativi dal punto di vista storico e culturale. Il tema delle travi in legno di castagno dei solai dell’edificio storico viene ripreso dalle pavimentazioni esterne delle vie limitrofe, riqualificate attraverso un disegno a terra caratterizzato dall’inserimento di sezioni di tronchi di castagno locale.
Al vincitore del concorso va un premio pari a 20.000,00 euro mentre al secondo e al terzo classificato una somma 10.000,00 e 6.000,00 euro.
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