30/04/2009 – Fantoni è un’azienda che spesso spazia in ambiti non propriamente di settore, ai confini con l’arte in una crescente tendenza alla commistione con mondi prettamente culturali con i quali collaborare utilizzando diversi materiali per una progettualità eclettica sempre più spinta.

 

Un’azienda che si lascia raccontare attraverso la ricerca, le tecnologie, i materiali, la sperimentazione, le contaminazioni con i mondi creativi, il coraggio imprenditoriale… un’azienda la cui progettualità si articola nella ricerca del benessere totale.

 

La forte collaborazione instaurata negli ultimi anni con la Triennale di Milano incarna l’opportunità di far interagire in modo creativo le diverse culture e i linguaggi espressivi del gruppo che incontrandosi si arricchiscono e danno vita spesso a progetti densi di significato.

 

La mostra Flora Futurista, a cura di Anna Scavezzon e Alessandro Ortenzi, è un omaggio a Giacomo Balla in occasione della ricorrenza del centenario del movimento Futurista e in particolare omaggio ad un’opera – i fiori appunto – che si colloca tra le più interessanti ricerche dell’artista. I fiori di Balla hanno forme non esistenti in natura, sono dipinti con colori squillanti e sono pensati dall’artista come miglioramento della decadente flora naturale. Come i veri fiori hanno la funzione di arredare, colorare, profumare un ambiente. L’artista arriva alla creazione di queste opere attraverso un processo di forte stilizzazione formale.

 

Protagonista della mostra Flora Futurista è il Medium Density Fiberboard di produzione Fantoni, un pannello di fibra di legno.

 

Ma cos’è un pannello? Un semplice “strumento” per realizzare qualcosa di molto più nobile, un arredo, un oggetto che a volte rimane nella storia del design e diventa cult, entra nei musei, fa di un’azienda un trend setter. E’ un prodotto senz’anima quindi, spesso anche senza nome, una semplice sigla per distinguerlo dalle mille altre versioni che solo un tecnico tuttavia può riconoscere ed apprezzare. E se il pannello acquistasse improvvisamente un’anima, un carattere, una sua personalità, fosse strumento di un grande progetto? Se si distinguesse per una raffinata ricerca? Ecco allora che diventa strumento per realizzare dei meravigliosi e giganti fiori futuristi che rifioriscono nel giardino della Triennale. Spazi nuovi che emozionano e avvolgono, frammenti di un mondo che diventa improvvisamente, magicamente, familiare.

 

Un percorso interessante quella della riprogettazione e realizzazione di queste sculture-fiore in scala 11:1 che ha visto un gruppo industriale come Fantoni dedicarsi in maniera artigianale alla realizzazione di ciascuna delle 11 opere.

 

L’MDF e il futurismo di Balla: in un certo senso entrambi avanguardie, incursioni strane, contaminazioni quasi impensabili, barriere che cadono e nuove frontiere che si aprono… un Centro Ricerche Fantoni sempre sulla breccia per ampliare i confini di quello che non è più un mero “strumento” ma ha acquisito un suo posto nell’olimpo dell’arte.