12/06/09 - Desalto ha avviato con metodo e determinazione un progetto aziendale complesso volto a rendere sostenibile ogni processo che riguardi la normale attività dell’azienda. Una consapevolezza divenuta nel tempo un impegno. Ecco come l’azienda ha iniziato a rendere concreto il proprio impegno.
Ogni prodotto è progettato con un’ottica sostenibile ed è pensato per essere completamente smontato. Ciò permette di ridurre al minimo il materiale di imballo e di ridurre i volumi; meno volumi, meno camion, meno inquinamento. - I materiali sono scelti pensando al loro recupero: metalli, fibre plastiche e vetri sono riciclabili come testimonia la nuova sedia 288 presentata al Salone 2009 e realizzata interamente in nylon riciclabile al 100%.
Nel moderno impianto galvanico l’acqua viene più volte riciclata e alla fine viene depurata ed eliminata assolutamente priva di fattori inquinanti. Nel processo di cromatura viene usato il cromo trivalente che ha sostituito il pericoloso esavalente.
Sostenibile Desalto vuole esserlo fino in fondo e al Salone 2009 il catering dello stand ha offerto cibi a km zero, frutta di stagione e vini prodotti da agricoltura biologica che verranno serviti in bicchieri di bioplastica, un polimero realizzato partendo da sostanze vegetali rinnovabili come il riso e il mais. I tovaglioli sono in carta riciclata al 100%. Non ultima l“Acqua Desalto”, in bottiglie di PET da 500 ml, è stata regalata come ogni anno ai visitori dello stand. Acqua, bene primario, il messaggio più limpido per dichiarare la propria vocazione sostenibile.
Le novità prodotto 2009
Due nuovi prodotti dal design forte: la sedia 288 e il tavolo allungabile Atlantide. Due best-seller, i tavoli Liko ed Helsinki, ampliano la famiglia che si arricchisce di librerie e étagère.
La nuovissima sedia 288 realizzata interamente in nylon, riciclabile al 100% è caratterizzata da 288 piccoli fori su seduta e schienale, da cui il nome. Confortevole perché risolta ottimamente nell’aspetto ergonomico. Stabile e importante, acquista leggerezza grazie ai tanti piccoli buchi che gli conferiscono un design dall’aspetto grafico. Adatta ad essere inserita in casa è anche ideale per un uso contract. All’esterno non teme le intemperie e non trattiene l’acqua che scivola via dai fori. Coloratissima, trasparente oppure in un total white o black.
Desalto, marchio di riferimento nel mondo dei tavoli allungabili, presenta il rivoluzionario tavolo Atlantide. Straordinario e innovativo è innanzitutto il sistema brevettato con cui l’elemento di allungo si sviluppa sulla diagonale del tavolo e scompare sotto il piano - come Atlantide - con un semplicissimo movimento, frutto di un lungo e complesso studio con cui Desalto ha risolto ottimamente il bilanciamento di pesi e leve. Il grande pregio estetico che deriva da questa inusuale soluzione, consente di ribaltare la percezione di ‘aggiunta’ che di solito si avverte nei tavoli allungabili quando sono aperti. La prolunga qui gioca infatti un ruolo importante nel caratterizzare il design del tavolo che, aperto, è quasi più forte ed interessante che chiuso. La struttura, in alluminio e acciaio, regge un piano in vetro temperato solcato da una fascia diagonale in legno: un mix di materiali diversi che rendono unico ed originale questo progetto.
Del noto tavolo Liko disegnato da Arik Levy nel 2003, viene proposta la nuova sofisticata versione Liko Wood, interamente in legno, gambe incluse. Ma il successo del tavolo Liko ha indotto Desalto a sviluppare una famiglia di étagère Liko, librerie di dimensioni e altezze varie che riprendono il design che ha reso famoso e premiato il tavolo Liko.
Con la stessa dinamica si amplia anche la storica famiglia di tavoli e carrelli Helsinki disegnata da Caronni-Bonanomi nel 1995 con l’inserimento della nuova serie di librerie Helsinki, facili da inserire in ogni contesto, interamente realizzate in metallo in diversi colori. Il semplice e ingegnoso sistema di fissaggio delle mensole in lamiera scatolata, è brevettato. Cinque altezze e tre lunghezze rendono il sistema molto flessibile.
Lo stand al Salone di Milano 2009: l’estetica e l’etica del recupero.
Recuperato lo scheletro dello stand Salone 2008, il pavimento in larice e i teli di chiusura, il progettista, Eugenio Castiglioni, e la stylist, Alessandra Monti, lo riattualizzano reinventandone lo spirito espositivo. Viene introdotta una nuova modalità espressiva che vede il prodotto esposto non solo isolato, ma anche inserito in un contesto dove una serie di oggetti simbolici suggeriscono ambienti diversi della casa: due zone living, un’area home-office, una cucina.
L’uso sapiente di pochi oggetti astratti ed anonimi in alluminio (pentole, computer, scatole) identificano i diversi habitat. I pochi volumi chiusi dello stand che costituiscono gli spazi di servizio sono stati solo parzialmente ridisegnati. Lo stand resta visivamente un luogo suggestivo che accoglie i prodotti come il ventre di una balena dove l’ossatura in tubolare di metallo è chiusa da un tessuto di cotone elastico e leggero.
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