25/08/2009 - Il team di PISAA - Piemonte - Samsarelou Arquitectos (Barcellona) è il vincitore del concorso d’idee per il riutilizzo di un ex capannone industriale di proprietà della O.M.B.B. Officine Meccaniche Brevetti Bertolini O.M.B.B. in quel di Sona (Vr).
Il secondo ed il terzo posto della competizione sono stati rispettivamente assegnati al team guidato da Roberto Borsaro e allo Studio Associato Di Architettura Tadi (Sona, Vr).
La competizione chiedeva ai progettisti di immaginare una location dove sviluppare attività industriali e/o artigianali a basso impatto ambientale, eventualmente abbinate alla produzione di energia alternative; attività florovivaistiche all’aperto o in serra, con possibilità di fruizione a scopi anche culturali ed educativi; allevamento di cavalli. Il capannone, mai ultimato, è ampio circa 3.200,00 mq, le aree di pertinenza si estendono su una superficie di circa 44.000,00 mq.
Nella proposta vincitrice si legge:
“ECO 003 é un sistema energicamente autosufficiente, integrato nella rete delle imprese limitrofe. Partendo dalla maglia strutturale esistente, si organizza tanto il costruito quanto il territorio. Lo spazio contenuto nel capannone viene organizzato in tre zone principali: elaborazione-stoccaggio; servizi e farm; una serra per coltivazioni sperimentali cheattraversa longitudinalmente l’intero capannone ad una quota elevata. In prossimità di ogni area, all’esterno, si situano gli spazi pertinenziali. La viabilità, integrata nella maglia modulare, dà la possibilità di percorrere perimetralmente l’intero lotto o attraversarlo trasversalmente conducendo all’ingresso principale dell’edificio. Lungo questo percorso trovano luogo i parcheggi pertinenziali e ampie zone di verde attrezzato rispondenti alle dotazioni prescritte dal P.R.G.
La produzione di energia rinnovabile, vista la disponibilità di terreno, é affidata ad un impianto di BIOGAS®. Si valuta questa scelta più coerente rispetto a soluzioni quali pannelli solari termici e/o fotovoltaici in quanto maggiormente economica e di minor impatto ambientale fin dall’origine. Si cerca, in questo modo, di creare una fattoria che inizi e concluda il ciclo naturale al suo interno, anche con scopi didattici.
Liquami e letami animali e residui delle colture derivanti dall’area e scarti agroindustriali, scarti organici, sottoprodotti della lavorazione della frutta provenienti dalle aziende limitrofe vengono utilizzati per produrre energia elettrica e termica per soddisfare le esigenze di ECO 003. L’energia elettrica eccedente verrà immessa nella
rete nazionale generando profitto”.
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