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Adolf Loos nella Repubblica Ceca
A Latina la mostra sull'architetto che scrisse "Ornamento e Delitto"
Autore: rossella calabrese
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19/10/2009 – La città di Latina ospita in questi giorni e fino al prossimo 10 gennaio 2010 la mostra “Adolf Loos nella Repubblica Ceca”.

L’esposizione, giunta nel comune laziale a seguito di una prima tappa svoltasi presso il Museo di Praga, ha sede presso la struttura dell’ex Garage Ruspi ed è organizzata dalla Casa dell’Architettura di Latina assieme al Centro di ricerche “Adolf Loos” e in collaborazione con il Comune di Latina.
Autore di “Ornamento e Delitto” (1908), storico volume nel quale motivava la sua totale avversione per l’“architettura-orpello” intesa quale “falso” per eccellenza, Loos è annoverato a pieno titolo tra i padri del Razionalismo architettonico europeo.

Protagonista della rassegna è un’ampia collezione di studi, progetti, plastici ed oggetti ideati e messi a punto da Loos in territorio ceco a partire dall’ultima decade del diciannovesimo secolo fino al 1933, anno della sua morte.

“La scelta di portare la mostra nella città conosciuta per le sue architetture funzionaliste è conseguenza di un lavoro di ricerca che il nostro istituto da oltre dieci anni porta avanti con l‘obiettivo di promuovere l'affermazione e la diffusione dei principi civili che trovano sintesi nella città intesa come aspirazione collettiva. La coincidenza temporale tra l’esperienza delle cosiddette «città di fondazione» e il lavoro di Loos costituisce l’occasione per una riflessione più approfondita sui temi del moderno e, al contempo, stabilisce relazioni e scambi tra le diverse istituzioni culturali europee”, hanno spiegato gli organizzatori della mostra.

“ ‘Costruisci come meglio puoi […] non temere di essere considerato non moderno. Le modifiche al modo di costruire tradizionale sono consentite soltanto se rappresentano un miglioramento, in caso contrario attieniti alla tradizione. Perché la verità, anche se vecchia di secoli, ha con noi un legame molto più stretto della menzogna che ci cammina al fianco’. E’ nella specificità tecnica del mestiere che l’architettura di Loos trova la propria ‘ragione’. Loos è un ‘rivoluzionario’ nel senso che all’osservazione delle ‘cose’ fa seguire un progetto cosciente di trasformazione del mondo che le contiene. Non sarebbe altrimenti spiegabile la sua ostinazione nell’indagare i vari aspetti del ‘quotidiano’: dal taglio dei capelli alla biancheria intima o alla maniera di apparecchiare la tavola. In questo progetto di trasformazione resta evidente che la casa, intesa come ‘vestito’ dell’abitare, riveste, nell’opera loosiana un ruolo fondamentale dato dallo stretto legame tra lo spazio abitabile e chi lo abita. Lo spazio domestico altro non è che esperienza vissuta. La casa – per Loos – può essere solo la casa di qualcuno. Non potrà mai essere un «modello» assoggettato ad uno stile, costretto in una a-prioristica machine à habiter. Nessun interno può essere se non come rappresentazione della vita che «intimamente» custodisce. Per Loos il concetto di abitare presuppone, conseguentemente, la totale aderenza della casa a chi la abita: al suo uso, alle sue abitudini familiari e ai suoi affetti. Dalla comune volontà di architetto e committente a rappresentare questo principio deriva tutta la metodologia loosiana, impostata sulla specificità tecnica dell’architettura e sul suo preciso significato di assoluta téchne”, scrive Pietro Cefaly, Direttore della Casa dell’Architettura di Latina, nel saggio intitolato ‘Perché Loos’.

Durante il perido della mostra latina sarà sede di una serie di convegni e incontri collaterali, dedicati alla ricerca in campo architettonico, agli strumenti della costruzione e dell’urbanistica e ai legami con lo sviluppo della città.

Terminata la tappa italiana, l’esposizione volerà a Brno, città natale di Loos.

Adolf Loos – Biografia
10 dicembre 1870: nacque a Brno, figlio unico di uno scultore e scalpellino di Brno
1876–1889: scuola e studi a Brno, Jihlava, Melk, Liberec
1889: maturità a Brno
1889–1890, 1892–1893: studia architettura al Politecnico di Dresda
1891–1892: soggiorno a Vienna
1893–1896: soggiorno negli USA (Chicago, St. Louis, Philadelphia, New York), viaggio di ritorno a Vienna attraverso Londra e Parigi
1896–1897: a Vienna lavora nello studio dell’architetto Carl Mayreder
1897: propone la sua prima opera, l’arredamento del salone di sartoria Ebenstein a Vienna,  inizia la sua attività di teorico e critico al Neue Freie Presse
1899: si distanzia dal liberty austriaco. Prima opera importante: il Café Museum di Vienna
21 luglio 1902: nella chiesa del palazzo signorile di Lednice si sposa con l’attrice Lina Obertimpflerová
1903: pubblica la rivista Das Andere
1905: divorzia da Lina, inizia a convivere con la ballerina Bessie Bruce
1910–1911: propone e realizza il centro commerciale della ditta Goldman&Salatsch a Piazza Nicola di fronte all’Hofburg di Vienna. Scoppia uno scandalo
17 marzo 1911: tiene per la prima volta una lezione a Praga sul tema “Ornamento e crimine”
1912–1914, 1920–1922: dirige a Vienna la sua scuola privata
1913: tiene lezioni a Praga e a Olomouc
1918: sceglie la nazionalità cecoslovacca
1919: si sposa con la ballerina Elsie Altmann, pubblica l’opera “Richtlinien für die Kunstamt” (“Richtlinien für die Kunstamt”)
1920–1921: lavora a Vienna-Lainz preparando proposte per la società svépomocnou osídlovací společnost
1921: pubblica a Parigi in tedesco una scelta dei suoi sagg critici degli anni 1897–1900 dal titolo “Ins Leere gesprochen” (Parole nel vuoto, pubblicato nel 1929 in lingua ceca da Bohumil Markalous)
1921–1924: è il primo architetto degli uffici del svépomocného osídlovacího úřadu di Vienna
1923: espone al Salon d’Automne parigino e ne diventa membro
1924–1925: a Brno collabora con gli stabilimnti uniti di arti applicate (noti anche come stabilimenti UP),  direti da Jan Vaněk; è membro della redazione della rivista di Vaněk Bytová kultura (Bytová kultura)
1924–1928: vive prevalentemente a Parigi
1925: insegna a Praga e a Brno sul tema “L’economia in architettura” che rientra nel ciclo “Verso una nuova architettura”; a Brno tiene anche lezioni sul tema “I quartieri popolari” e diventa membro del Club degli Architetti (Klubu architekt) di Praga
1926: divorzia da Elsie e insegna nella Société pour la Propagation des Langues Étrangeres alla Sorbona di Parigi
1927: A Stoccarda-Weissenhof gli organizzatori della mostra della výstavní kolonie Werkbundu “Die Wohnung” rifiutano la sua partecipazione
1928: invitato come delegato della Cecoslovacchia al I congresso CIAM a La Sarrai; per seguire le commissioni che ha ottenuto soggiorna spesso a Plzeň
1928–1930: progetta e costruisce con il contributo di Karel Lhota villa Müller a Praga, nel quartiere di Střešovice
18 luglio 1929: si sposa a Vienna con la fotografa di Plzeň Klára Becková
1930: soggiorna a Plzeň, si cura sulle Zlaté Hory e a Karlovy Vary, viaggia a Parigi, insieme a Klára festeggia a Praga il suo sessantesimo compleanno, dal presidente della Repubblica gli viene assegnata una pensione ad honorem; viene inaugurata all’Haggenbund di Vienna una mostra con l’opera di tutta la sua vita
1931: viene realizzata la mostra itinerante con l’opera di tutta la sua carriera organizzata dalla rivista Das neue che, partendo da Francoforte, tocca altre città tedesche e varie città inglesi; si reca con Klára in Germania, Svizzera, Italia settentrionale e Francia del Sud, si cura a Jáchymov, Karlovy Vary e a Veleslavín presso Praga
1932: divorzia da Klára; si cura Karlovy Vary, alle Terme di Santa Margherita (Lázně sv. Markéty) presso Prachatice e al sanatorio Rosenhügel non lontano da Vienna. Dall’inizio di ottobre alla fine di novembre soggiorna a Praga per l’ultima volta
23. 8. 1933: si spegne nel sanatorio di Karlsburg vicino Vienna.
 
 


Müller Villa ©Adolf Loos Study and Documentation Centre


Müller Villa ©Adolf Loos Study and Documentation Centre


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