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La Nuova Manica Lunga della Fondazione Cini
Intervento di recupero firmato Michele De Lucchi
Autore: roberta dragone
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03/12/2009 – L’antico dormitorio benedettino dell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia si trasforma in un grande centro di fruizione libraria e documentale. Ieri mattina la Fondazione Giorgio Cini ha ufficialmente presentato alla città la “Manica Lunga”, il nuovo braccio del complesso bibliotecario ricavato negli spazi dell’ex dormitorio del monastero benedettino progettato da Giovanni Buora alla fine del ‘400. L’intervento di ripristino funzionale porta la firma dell’architetto Michele De Lucchi, vincitore nel 2005 del concorso internazionale di progettazione “Manica Lunga, Nuova Biblioteca”.
 
Il progetto ha comportato il restauro del corridoio della Manica Lunga con la realizzazione di scaffali a piano terra e su ballatoio, reception, postazioni informatiche per la consultazione multimediale, aree relax,  sale riunioni e conferenze; nonché il recupero della sala del tesoro, l’ufficio del curatore e le celle ad uso archivio.
Con oltre 1400 metri lineari di scaffalature, di cui 1000 a scaffale aperto (100mila volumi circa), la Nuova Manica Lunga rappresenta oggi il cuore del complesso bibliotecario della Fondazione Cini.
 
“Il grande salone si trasforma in biblioteca prendendo ispirazione dal Longhena – spiega Michele De Lucchi – con le scaffalature aperte in tutta l’estensione delle pareti con tavoli per la consultazione al centro. Un secondo livello è realizzato con una balconata alla quale si accede da scalette a rampa diretta sistemate sulle testate del lato Nord e Sud e del transetto centrale.
La struttura portante e le scaffalature sono in metallo. L’effetto prospettico è così accentuato dal raddoppio delle linee che portano all’orizzonte senza modificare l’impatto scenografico della sala.
 
Per mantenere la presenza delle porticine delle celle, le stesse sono ripetute sul fronte degli scaffali. La sorpresa dell’inusuale dimensione delle porte è sottolineata da questa incorniciatura realizzata da un ulteriore portale in legno che, oltre ad avere la funzione di sostenere la balconata del secondo livello, produce un nuovo effetto prospettico con una porta piccola dentro ad una porta più grande.
Lo spazio centrale può così rimanere vuoto ed essenziale, con i soli lunghi tavoli necessari per la consultazione: altri tavoli sono disponibili all’interno di alcune celle per incontri, riunioni, conferenze e attività multimediali.
 
Nelle celle verso il Bacino di San Marco sono invece sistemate le funzioni di servizio alla biblioteca: gli uffici dei bibliotecari e le salette di consultazione sono invece sistemate nell’area centrale per ovvie ragioni di controllo e sicurezza.
Le celle sono concepite tutte uguali ricostruendo l’originale effetto monastico anche dove i divisori sono stati abbattuti e sono state realizzate grandi stanze. Sono rivestite di scaffalature e utilizzate per il maggior contenimento possibile: le scaffalature ricoprono le intere pareti interne lasciando porte, grandi come quelle di ingresso, per connettere cella a cella, al centro delle pareti divisorie e tutte in asse le une con le altre.
 
La sistemazione delle scaffalature lungo le pareti del Salone Centrale mantiene la percezione storica dell’unitarietà dell’ambiente e non criticizza ulteriormente la condizione statica dell’edificio dato che il peso rimane addossato alle pareti.
 
L’illuminazione della Nuova Manica Lunga è pensata con i criteri di “territorialità”, per dare luce dove veramente serve ed evitare una diffusione di luminosità che preclude alla concentrazione e allo studio. Il corridoio centrale ha un’illuminazione dedicata all’uso delle scaffalature direttamente integrata nell’arredo, realizzata con lampade LED dotate di sistema di spegnimento, sistemate in alto per rendere più comoda possibile la consultazione e la lettura dei titoli illuminando solo la parte interessata. I sistemi antincendio sono integrati nei supporti per l’illuminazione e scompaiono completamente alla vista. Sui tavoli la luce è sistemata su apposite strutture fisse e direzionata direttamente verso il piano. Nelle celle è invece adottata una soluzione a soffitto con lampade a incasso con sorgenti luminose a basso consumo energetico”.
 
L’apertura ufficiale della Nuova Manica Lunga – programmata per l’11 gennaio 2010 – sarà occasione per riattivare tutti gli altri spazi bibliotecari della Fondazione, inclusa la storica Biblioteca del Longhena, temporaneamente chiusi per la riorganizzazione dei materiali. L’apertura al pubblico del nuovo braccio bibliotecario comporterà inoltre l’inaugurazione simbolica del Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana “Vittore Branca”, futuro polo internazionale di studi umanistici la cui struttura residenziale (con 90 posti letto) sarà inaugurata a giugno 2010.

  Scheda progetto: Manica Lunga Restoration
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