© Marisa Merz
16/03/2010 – La GAM Galleria d’Arte Moderna di Torino ospita in questi giorni e fino al prossimo 23 maggio la bella mostra “Keep Your Seat: Stai Al Tuo Posto”, a cura di Danilo Eccher con Maria Cristina Didero. Intento principale dell’esposizione è far luce sulle connessioni tra arte contemporanea e design attraverso l’analisi di un oggetto che nella storia del design gode di un posto d’onore: la sedia.
"L’oggetto Sedia è analizzato soffermandosi sull’idea di presenza, assenza e solitudine: una scultura dai rimandi infiniti, un luogo fisico dove misurare l’idea di una realtà che non si concede facilmente e che rimanda ad altre verità. Keep Your Seat: Stai Al Tuo Posto, realizzata con la collaborazione del Vitra Design Museum e della collezione personale del suo direttore, Alexander von Vegesack, è una mostra in cui il protagonismo della sedia è costantemente minacciato dalla sua negazione, dove la necessità di una presenza funzionale è in realtà la denuncia di un’assenza reale. Il corpo mancante sulla sedia, che nel design rappresenta l’oggetto del suo agire, nell’arte diviene il lato evocativo di un’assenza, di una simbologia esistenziale in cui il corpo dell’opera supplisce e si sovrappone alla mancanza del corpo reale, per questo motivo è la figura assente il vero soggetto di questa mostra”, spiegano gli organizzatori della mostra.
Gae Aulenti, Carlo Bugatti, Fernando e Humberto Campana, Joe Colombo, Martino Gamper, Frank O. Gehry, Coop Himmelblau, Massimo Iosa Ghini, Shiro Kuramata, Charles Rennie Mackintosh, Alessandro Mendini, Carlo Mollino, Jasper Morrison, Olivier Mourgue, Rick Owens, Verner Panton, Gaetano Pesce, Gerrit T. Rietveld, Armando Testa, August Thonet, Herbert Von Thaden, Sori Yanagi, Tokujin Yoshioka sono i designer autori delle sedute esposte alla GAM, oggi facenti parte della collezione del Vitra Design Museum e da quella privata del suo direttore, Alexander von Vegesack. Inoltre, per la prima volta in un museo sono esposti i mobili del famoso fashion designer Rick Owens.
Tra gli artisti protagonisti della mostra Marisa Merz, con una sedia-scultura in metallo, minimalista e super contemporanea; Simon Starling che per l’occasione presenta il 35mm “Four Thousand Seven Hundred and Twenty Five” - dove la telecamera riprende le forme morbide e curvilinee di una sedia progettata nel 1959 da Carlo Mollino come se appartenessero a un corpo femminile – affiancato dalla seduta originale e da altri lavori di Mollino; o ancora, gli artisti vedovamazzei con “Isn’t it romantic”, dove una Thonet rovesciata su se stessa è “tragicamente” circondata da una gabbia in plexiglass.
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